Assegni familiari, gli importi nel 2023 possono aumentare: scopri se hai i requisiti necessari

Assegni familiari, come ogni anno, alcuni cittadini potrebbero vedersi aumentare la cifra che percepiscono da questo contributo mensile.  

Lo stato italiano consente alle famiglie con uno o più figli a carico, e che rientrano in alcuni parametri reddituali, di poter accedere all’assegno per il Nucleo Familiare, ANF. Si tratta di una prestazione assistenziale che viene erogata dall’Istituto di Previdenza Sociale e che lo scopo di fornire un piccolo supporto economico ai nuclei familiari. 

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L’assegno familiare consiste infatti in un contributo mensile che viene stabilito e calcolato in base al numero dei componenti del nucleo familiare, e al reddito complessivo che hanno dichiarato nell’anno in cui presentano richiesta. Si tratta di un assegno che non prevede cifre elevate, ma che può comunque rivelarsi molto importante per i nuclei con un reddito molto basso. Anche perché più il reddito scende, più la cifra mensile che si percepisce aumenta. 

Assegni familiari, ecco chi ne ha diritto e può presentare richiesta

L’assegno familiare, spetta alle seguenti categorie di cittadini:

  • tutti i lavoratori dipendenti, e non importa se inquadrati contrattualmente nella formula a tempo pieno o part time. Il beneficio è concesso anche ai lavoratori stranieri, a patto però che la famiglia possa dimostrare di risiedere legalmente in Italia. Il diritto a questi assegno mensile per i lavoratori, può essere esercitato anche nei casi in cui si va in malattia, maternità, aspettative e mobilità;
  • Lavoratori parasubordinati con contratto a tempo determinato, a progetto e lavoratori occasionali;
  • soci di cooperative sociali;
  • pensionati.

Ma quali sono invece le categorie escluse da questa misura assistenziale? Non hanno diritto a ricevere l’assegno familiare tutti i lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, consulenti e liberi professionisti in generale. 

Il primo requisito per poter ottenere questo beneficio, è che il nucleo familiare del richiedente deve essere composto da almeno due persone.

Per quanto riguarda il reddito massimo per accedere all’ANF, il tetto varia di anno con gli aggiornamenti Inps, che pubblica le tabelle con i nuovi importi nel mese di luglio di ogni anno. È importante inoltre precisare che la procedura per presentare la domanda per l’ANF, ha subito una profonda modifica nel 2029. A partire da quell’anno infatti, la richiesta può essere inviata esclusivamente per via telematica sul sito dell’Inps. 

Come viene calcolato l’importo spettante ad ogni famiglia da questo contributo mensile

E anche nel 2023, l’istituto di Previdenza Sociale ha comunicato l’aggiornamento delle tabelle che fissano limiti reddituali e importi per le famiglie con gli assegni familiari. Per quanto riguarda il calcolo dell’importo, la somma mensile viene determinata non tramite delle quote per ciascun membro della famiglia, ma con un sistema di calcolo molto diverso.

L’importo fisso che si ottiene dalle quote spettanti da ciascun componente, non viene sommato ma moltiplicato per il numero di componenti. Anche perché trattandosi di quote per componente che nella maggior parte dei casi restano molto basse come importo, la semplice somma avrebbe dato vita a un contributo mensile molto esiguo. la legge prevede inoltre alcuni casi, in cui l’assegno può aumentare in modo sostanzioso al verificarsi di determinate condizioni. 

Assegni familiari, ecco in quali casi la cifra mensile aumenta

Se ad esempio il nucleo è composto da un solo genitore, l’ANF dovrà aumentare del 10 per cento. L’aumento sale invece al 50 per cento della cifra prevista inizialmente, nel caso in cui vi siano persone disabili o inabili al lavoro all’interno del nucleo familiare. Affinché il beneficio venga riconosciuto, è necessario che nessun componente della famiglia superi singolarmente il limite reddituale previsto

Per l’anno 2023, il tetto massimo di reddito per accedere alla misura, è stato fissato a 793 euro per un singolo genitore e figli a carico. Limite che sale a 1.389 euro, nel caso in cui vi siano invece due genitori all’interno del nucleo familiare.

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