Assegno invalidità, in quali casi si ha diritto alla copertura figurativa dei contributi

L’assegno di invalidità in alcuni casi dà diritto ad ottenere dei contributi figurativi utili al raggiungimento della pensione. 

L’assegno di invalidità è una misura assistenziale che lo stato italiano concede a tutti i lavoratori che si sono visti riconoscere un’invalidità molto rilevante, che riduce almeno di due terzi la loro capacità professionali. Parliamo dunque di un beneficio concepito espressamente per tutti quei lavoratori con evidenti disagi fisici e di mobilità. 

assegno invalidità
ContoCorrente

Ci sono naturalmente dei requisiti da rispettare, oltre la certificazione di una ridotta capacità lavorativa. In primo luogo, per averne diritto, il contribuente deve aver maturato almeno cinque anni di contributi. E almeno tre di questi, devono essere stato accreditati negli ultimi cinque anni di vita professionale del richiedente. L’assegno di invalidità spetta soltanto a tutti i dipendenti del settore privato e lavoratori autonomi. Non è invece previsto per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. 

Al lavoratore, nel momento in cui ha diritto a percepire, non è poi richiesto di cessare del tutto la sua attività lavorativa o di interromperla. Inoltre, è bene precisare che il suo diritto a questa prestazione assistenziale, può anche essere raggiunto con la contribuzione che ha maturato in paesi esteri, che andrà a sommarsi con i periodi assicurativi sulla pensione in Italia. 

Assegno invalidità, in alcuni casi si possono guadagnare tre anni di contributi figurativi

Non tutti sanno che oltretutto, l’erogazione di questa misura assistenziale, permette anche di poter guadagnare tre anni di contributi figurativi, utili al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Per quanto invece riguarda i requisiti sanitari, e dunque le patologie certificate che danno luogo al beneficio, in questo caso il requisito non viene stabilito attraverso una percentuale

Di norma infatti, tutti i benefici destinati gli invalidi civili, vengono riconosciuti in misura proporzionale alla percentuale di invalidità che gli viene attestata dalla commissione medica ASL. Ad esempio, le misure più consistenti in termini di aiuto economico, scattano soltanto nel momento in cui la percentuale di invalidità è superiore al 67 per cento. Ma questo requisito non vale però ai fini del diritto a percepire l’assegno ordinario di invalidità. In questo caso infatti, va invece accertata la ridotta capacità professionale, di almeno due terzi, del lavoratore. 

Dal momento in cui percepisce il beneficio, il cittadino ha anche la possibilità di cessare la sua attività lavorativa

Inoltre, nel momento in cui la domanda viene accettata, e l’assegno inizia ad essere erogato mensilmente, il contribuente può anche cessare la propria attività professionale e vivere della quota mensile a cui ha diritto ogni mese con questa misura.

Ma in questo caso, se decide di interrompere la sua attività lavorativa, gli verranno comunque riconosciuti i contributi figurativi? 

In alcuni casi è possibile. Se ad esempio il lavoratore, non ha ancora raggiunto i 20 anni di contributi utili alla pensione, ma è stato costretto a smettere di lavorare dopo aver ottenuto l’assegno di invalidità, i contributi figurativi per tre anni, gli verranno comunque riconosciuti. 

Bisogna però fare attenzione, mentre i contributi figurativi non possono in alcun modo determinare l’importo dell’assegno che resterà sempre invariato. I contributi figurativi accreditati attraverso l’assegno ordinario di invalidità, hanno infatti lo scopo di aiutare il contribuente a perfezionare i requisiti per raggiungere la pensione di vecchiaia. 

Impostazioni privacy