Assegno Unico, è passato un anno: la svolta nel mese di marzo 2023

Ad un anno dall’inizio delle erogazioni dell’Assegno Unico sono stati introdotti importanti cambiamenti che le famiglie italiane devono conoscere.

Continueranno i versamenti per i nuclei familiari con figli a carico ma ci sono importanti puntualizzazioni da ricordare.

Assegno Universale marzo 2023
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Esattamente un anno fa l‘Assegno Unico Universale ha sostituito diverse misure di sostegno alle famiglie con figli. Previa domanda, i cittadini interessati hanno iniziato a ricevere un importo differente in base all’ISEE, al numero di figli e ad eventuali altre condizioni soddisfatte. In generale le somme versate sono comprese tra 50 e 175 euro (grazie alla rivalutazione 2023 si noteranno cifre più alte) a cui occorre aggiungere maggiorazioni in caso di genitori entrambi lavoratori, figli con disabilità o madri single. La differenza tra un anno fa e oggi è che le famiglie che già ricevono l’Assegno Unico non dovranno inoltrare nuova domanda dato che la misura verrà corrisposta d’ufficio. Per poter continuare ad ottenere l’importo corretto, però, avrebbero dovuto inviare la DSU e, dunque, calcolare l’ISEE 2023 entro lo scorso 28 febbraio 2023.

Assegno Unico nel mese di marzo 2023, i cambiamenti

Nessuna domanda per chi già riceve l’Assegno Unico ma necessità di procedere con il calcolo dell’ISEE 2023 per continuare a rimanere nella giusta fascia di appartenenza. Non inviando la DSU, infatti, l’INPS erogherà la cifra minore, 54 euro nell’anno in corso, prevista per chi appartiene alla fascia ISEE più alta, sopra i 43.240 euro. Solamente avendo inviato la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 28 febbraio si riceverà l’importo realmente spettante ossia

  • 189,17 euro fino a 16.215 euro di ISEE nel 2023
  • 162,20 euro tra 21.511,91 e 21.620 euro,
  • 140 euro tra 25.944,01 e 26.025 euro,
  • 108,10 euro tra 32.321,91 e 32.430 euro,
  • 81,10 euro tra 37.726,91 e 37.835 euro,
  • 54,10 euro sopra i 43.240 euro.

A marzo, dunque, l’importo dell’assegno sarà inferiore per chi non ha inviato l’ISEE ma dal mese di aprile potrà tornare quello corretto (più gli arretrati di marzo) procedendo con la compilazione della DSU il prima possibile. Ricordiamo che per ottenere gli arretrati la comunicazione dell’Indicatore della Situazione Equivalente Unica dovrà essere inoltrata entro il 30 giugno 2023.

Alle somme citate occorre aggiungere poi le maggiorazioni, quelle presenti già lo scorso anno – madri single, genitori entrambi lavoratori, figli invalidi – e le new entry del Governo Meloni ossia le famiglie con figli a carico di età compresa tra 1 e 3 anni in nuclei con minimo tre figli e ISEE inferiore a 40 mila euro e le famiglie con figli minori di un anno.

I nuovi percettori

Per coloro che non hanno mai inoltrato domanda di Assegno Unico Universale le regole rimangono quelle in vigore per i “vecchi” percettori. Dovranno inoltrare istanza all’INPS il prima possibile preferibilmente insieme all’invio dell’ISEE. A marzo scatteranno le prime erogazioni per le famiglie che hanno inviato richiesta della misura tra gennaio e febbraio 2023. Chi è in ritardo con la richiesta dovrà attendere il mese successivo alla presentazione dell’istanza per iniziare a godere delle somme spettanti (più gli arretrati).

L’INPS potrebbe anche non accogliere la domanda. In questo caso il contribuente dovrebbe raccogliere la documentazione necessaria per attestare la soddisfazione dei requisiti e procedere con un nuovo invio. Ricordiamo che l’Assegno spetta per i figli a carico fino a 21 anni a condizione che i maggiorenni studino, frequentino un corso di formazione professionale o un tirocinio. Superati i 21 anni l’erogazione si interromperà mentre dai 18 anni ai 21 l’importo corrisposto sarà minore.

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