“Si è giocata gli orologi ai gratta e vinci”: marito disperato contro la moglie ludopatica

Una vicenda che fa riflettere, che rimanda a una dimensione spesso poco conosciuta. I terribile mali della nostra esistenza.

Il gioco, la possibilità di arricchirsi di colpo, il sogno di mettere da parte ogni difficoltà, ogni problema di natura economica, ricominciare d’accapo, riuscire a vedere in qualche modo lo spiraglio di una esistenza da condurre in modo totalmente nuovo. Sono questi gli istinti, le dinamiche ponderate o meno che conducono il giocatore verso la collisione, decisa o meno con un fenomeno capace di portare alla gloria o anche al disastro totale, umano e non solo?

Ludopatia rischi
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Cosa succede nella mente umana quando ci si convince in modo assolutamente feroce che quella strada da percorrere in qualche modo possa essere l’unica praticabile? Lo ripetiamo spesso, in questa fase la riflessione cade spesso su certi punti. Il gioco in un momento come quello che attualmente viviamo può diventare qualcosa di tremendamente scomodo. Da un lato la voglia di emergere dal pantano, di cogliere l’occasione fortunata e dall’altra?

Dall’altra parte, invece, il rischio, potenziale certo, di cadere ancora di più nel baratro. Gli effetti del gioco sulla mente, lo sappiamo benissimo, possono essere devastanti. Può accadere insomma, che di colpo, tutte quelle buone intenzioni, se cosi possiamo chiamarle, si confondano con veri e propri attacchi legati alla necessità, fisica del rischio, non tanto della vincita in se, ma di quella condizione che porta il giocatore a vivere quella suspense che a un certo punto rischia di diventare vitale.

Viviamo in questa fase una doppia condizione in merito, per certi versi. Da un lato la lucidità di pensare di conoscere determinati rischi, dall’altra la consapevolezza quasi velata che cadere in quel baratro prima citato possa in ogni caso succedere a tutti. Cosa si fa in questi casi? La risposta non è certo semplice. Chi in quel baratro ci cade davvero, nonostante tutte le riflessioni ipotetiche non è pienamente consapevole del tutto, questo è poco ma sicuro.

Le cronache, ogni giorno ci raccontano di giocate in aumento, di concorsi che offrono premi in denari sempre più alti e per questo spingono più che mai praticamente chiunque a tentare la fortuna. Il coinvolgimento di massa, insomma, nei confronti di questa subdola dinamica può portare a situazioni limite, in ogni momento. Dall’altra parte, troppo spesso, chi gioca si illude di non essere schiavo dei numeri o di quei simboli che mentalmente riportano a una sorta di contenuta estasi. La risposta, definitiva, è forse nel mezzo.

Il marito disperato contro la moglie ludopatica: quello che succede a Pescara ha dell’incredibile

Le cronache quotidiane, ancora una volta ci mettono di fronte a una vicenda che ha dell’incredibile. Il dramma della ludopatia, la consapevolezza da parte di chi vive intorno a persone che non hanno più regola ne freno che qualcosa possa irrimediabilmente portare alla catastrofe. L’atteggiamento di questi ultimi. Come ci si comporta difronte al disagio evidente di chi ha ormai perso il controllo, la lucidità, la possibilità della consapevolezza?

Da Pescara arriva negli ultimi giorni una vicenda che fa davvero, per certi versi accapponare la pelle. La storia di una coppia letteralmente distrutta dal gioco d’azzardo. L’amarezza di chi sa di non poter più agire per risolvere un problema troppo grande. In questo specifico caso, cosi come dichiarato dall’uomo a una testata giornalistica locale, la donna era arrivata a vendere all’insaputa di tutti alcuni orologi, la collezione di una vita, per poter continuare a giocare.

Un Rolex, regalo per la pensione, gli orologi destinati al figlio della coppia e tutti gli altri che in qualche modo la donna è riuscita a sottrarre. Il marito chiaramente non avrebbe immaginato il furto da parte della stessa donna, fino a quando un amico gli racconta di aver incrociato la donna al bar con la borsa piena zeppa di biglietti Gratta e vinci. In quel momento, nell’uomo è maturata l’amara decisione. La consapevolezza che qualcosa rischiava di spezzarsi per sempre.

Ho fatto le valigie e sono andato a vivere a casa dei miei genitori al mare – ha dichiarato l’uomo –  una liberazione. Colpa mia che non  mi sono accorto di nulla o ho fatto finta per via del lavoro, stavo sempre fuori. Ora lei avrà la possibilità di riflettere di aiutarsi, io sinceramente mi sento completamente svuotato e senza motivazione”. Il gioco dunque, che sia chiaro, è capace di distruggere in ogni modo, qualsiasi cosa.

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