Imu, puoi pagare il 50 per cento in meno se il fabbricato è inagibile: i requisiti

In alcuni casi, i contribuenti possono godere di una riduzione IMU al 50 per cento per i fabbricati inagibili. Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i requisiti richiesti. 

A determinate condizioni, i contribuenti proprietari di fabbricati inagibili, possono accedere a uno sconto di circa il 50 per cento sull’imposta IMU. Questo però vale soltanto per un immobili che resta inagibile per un periodo limitato di tempo, e che non è dunque abitato attivamente in alcun modo dai cittadini. Per capire meglio chi ha dunque diritto a questa detrazione sulla tassa sulla prima casa, dobbiamo in primo luogo chiarificare la definizione giuridica di fabbricato inagibile

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Con il termine fabbricato va intesa la singola unità immobiliare, che risulta regolarmente iscritta nel registro catastale, e che ha una sua rendita propria. Con rendita, si intende il valore economico che viene attribuito all’immobile, e che diventa il riferimento per il calcolo di questo tributo. La legge stabilisce che rientra nella definizione di fabbricato inagibile l’immobile  “il cui degrado non è superabile con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria ma solo con interventi di restauro e risanamento conservativo e/o di ristrutturazione edilizia”. 

Imu, ecco in quali casi il fabbricato viene considerato inagibile dallo stato

In questa definizione rientrano però solo quelli considerati inagibili per un periodo limitato di tempo, altrimenti si rientra invece nella categoria di fabbricati collabenti (immobili decadenti o diroccati) che non rientrano nella detrazione IMU al 50 per cento. Nella maggior parte dei casi, nel momento in cui un fabbricato viene dichiarato inagibile, ci sono dunque degli interventi di ristrutturazione importantissimi da fare, anche da un punto di vista economico. Il fabbricato diventa per legge inagibile nel momento in cui il Comune, effettua i dovuti controlli e rilascia al cittadino proprietario dell’immobile, la dichiarazione di inagibilità. 

Nei comuni esiste infatti un apposito ufficio che dovrà occuparsi di fare la perizia e certificare dunque lo stato dell’immobile. Il contribuente in alcuni casi può anche presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. 

È possibile anche ottenere l’inagibilità dell’edificio di ufficio, senza che intervenga una perizia

Con questa istanza si chiede l’immobile venga dichiarato inagibile d’ufficio, senza che l’ufficio preposto dia il via alla perizia. Il cittadino inoltre è tenuto a conservare il documento e non smarrirsi, in quanto viene sempre richiesto nei controlli di routine negli organi pubblici preposti. Nei casi in cui invece la perizia viene effettuata, gli uffici preposti hanno tempo sessanta giorni per divulgarne l’esito. 

Dunque, nel momento in cui il fabbricato è inagibile, è possibile accedere a una detrazione del 50 per cento sul pagamento dell’IMU. Ci sono però degli altri requisiti da rispettare. Ad esempio, se i fabbricati sono inagibili, ma sono in quel momento in corso dei lavori di ristrutturazione o di demolizione, la riduzione non può essere concessa. Mentre invece può essere ottenuta, se il fabbricato inagibili viene utilizzato esclusivamente come magazzino-deposito. In ultimo, ai  fini giuridici per lo sconto IMU, la definizione di inagibilità coincide totalmente con quella di inabitabilità.

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