Casa cointestata, come liberarsene: quello che c’è da sapere per togliersi un ‘peso’

Come e quando è possibile dividere una casa cointestata? Si può essere costretti ad essere proprietari di un immobile che non si desidera più? Ecco come funziona.

Può capitare a tutti quanti, prima o poi, di dover dividere una casa. Ma come comportarsi e soprattutto come funziona? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Casa dolce casa. Il posto sicuro in cui potersi rifugiare e staccare finalmente la spina dai vari impegni della vita quotidiana, lontani da possibili occhi indiscreti. Oltre ad essere il nostro punto di riferimento, però, non si può negare come la casa si riveli spesso essere fonte di problemi.

A tal proposito, ad esempio, abbiamo già avuto modo di vedere come evitare il pignoramento della propria casa nel caso in cui non si effettui il pagamento del mutuo. Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere come fare nel caso in cui si debba dividere un immobile. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Casa cointestata, come liberarsene: facciamo chiarezza

Diversi possono essere i motivi per cui ci si ritrovi nella necessità di dividere un immobile. Tra questi ad esempio si annovera un’eredità oppure in seguito alla fine di un matrimonio, in caso di comunione dei beni. A prescindere dal motivo per cui si desidera dividere l’immobile è bene sapere che nel caso in cui si voglia vendere una casa cointesta è necessario che tutti i proprietari siano d’accordo.

In caso contrario non si può procedere con la relativa vendita. Ma questo vuol dire che una persona può essere costretta ad essere proprietaria di un immobile che non si desidera più? Ebbene, facciamo chiarezza. Se è pur vero che non si può vendere una casa cointestata nel caso in cui anche solo uno dei comproprietari non è d’accordo; dall’altro canto nessuno può essere costretto a tenere per sempre un bene contro la sua volontà.

In tal caso, come riportato anche da La legge per tutti, giunge in aiuto la normativa che offre la possibilità di rivolgersi al giudice per chiedere di sciogliere forzatamente la comunione. Sarà quindi compito del tribunale dare il via alla cosiddetta divisione della comunione che in genere comporta la vendita forzata dell’immobile con asta giudiziaria. Come è facile immaginare, pertanto, è preferibile, ove possibile, mettersi d’accordo tra le parti, senza ricorrere al tribunale.

Casa cointestata, come liberarsene: l’importanza di trovare un accordo tra le parti

A proposito di possibili accordi, ad esempio può capitare che uno dei proprietari voglia acquistare le quote degli altri. In questo caso ci si deve rivolgere ad un notaio per fare un contratto di compravendita di quote. In alternativa è possibile, ad esempio, rivolgersi a un’agenzia immobiliare e mettere la casa in vendita, in attesa che qualcuno la compri.

Da non escludere, poi, la possibilità di mettere l’immobile in affitto e dividere il canone tra i comproprietari. Per finire, ove possibile, si può optare per la divisione dell’immobile stesso fra le varie parti, in modo tale da garantire a ciascuno di avere una propria unità immobiliare, anche di modeste dimensioni, ma che risulti allo stesso tempo adeguatamente spaziosa.

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