Anticipo TFS, cosa cambia con la nuova Circolare Inps e come funziona il prestito Unicredit

Anticipo TFS-TFR, l’Inps ha aggiornamento le condizioni per la richiesta di anticipo dei dipendenti pubblici. Vediamo nel dettaglio cosa dicono le disposizioni entrate in vigore il 1 Febbraio 2023. 

Tutti i dipendenti pubblici, che sono stati assunti prima della data del 1 Gennaio 2021, hanno diritto per legge al trattamento di fine servizio. 

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ContoCorrente

Si tratta di un’indennità economica, in aggiunta al TFR, da intendersi come liquidazione finale del rapporto di lavoro e che viene corrisposta nel momento in cui cessa l’attività lavorativa del dipendente. Ma, lo stato italiano, concede anche la possibilità di poter richiedere anticipatamente questa liquidazione. Il lavoratore può incassare il trattamento di fine servizio con un prestito ponte grazie all’intervento bancario, prima di andare in pensione.

Ma cosa si intende esattamente con anticipo del TFS? In sostanza, si tratta di un prestito che il lavoratore può richiedere e il cui scopo è quello di anticipare la liquidazione previste nel trattamento di fine servizio. L’anticipo può essere richiesto da tutti i dipendenti che sono stati assunti dalla Pubblica Amministrazione con un contratto a tempo indeterminato prima della data del 1 Gennaio 2001. Non è possibile richiedere l’anticipo se il dipendente non ha ancora cessato la sua attività professionale. 

Anticipo TFS, tassi agevolati e ordinari: differenze e quando si ha diritto

Per richiedere questa forma di anticipo, il passaggio obbligato è quello di rivolgersi ad un istituto di credito. Nel momento in cui si sceglie questa soluzione, ci saranno naturalmente, trattandosi di un prestito concesso da un ente bancario privato, degli interessi da corrispondere sulla somma totale. È possibile però, ad alcune condizioni, richiedere questo anticipo ad un tasso di interesse agevolato rispetto a quelli normalmente concessi. In questo caso infatti, lo spread che si applica sull’ammontare del prestito, sarà sempre pari a 0,40 per cento. 

 

Il tasso ordinario viene invece definiti dal libero mercato. Chi ha diritto a poter ottenere questo tasso di interesse agevolato? In realtà tutti i profili lavorativi vengono considerati idonei in tal senso. L’unico limite che posto dall’Inps, riguarda il tetto massimo che si può raggiungere nella richiesta di anticipo, che è di 45mila euro. Oltre questa cifra, non è possibile ottenere l’anticipo del TFS a condizioni agevolate sugli interessi da corrispondere. 

Se l’importo supera il tetto dei 45 mila euro, il lavoratore può aprire due finanziamenti paralleli

Se l’importo di anticipo che si vuole richiedere è superiore a questo limite, il lavoratore ha anche la possibilità di aprire due forme di finanziamento parallele. Il primo prestito, sotto il limite dei 45 mila euro, sarà erogato a tasso agevolato, mentre il secondo a tassi ordinari. Entrambi i prestiti dovranno avere un certificato di quantificazione TFS. Si tratta di un documento che attesta l’entità della liquidazione a cui si vuole accedere in forma anticipata con il prestito bancario. Solitamente, viene rilasciato direttamente dall’Inps nel momento in cui il lavoratore entra nell’età pensionabile. 

Anticipo TFS, cosa cambia con le nuove disposizioni Inps in vigore dal 1 Febbraio 2023

Condizioni diverse per i lavoratori pubblici, con il nuovo regolamento entrato in vigore il 1 Febbraio 2023.  Con la nuova forma di anticipazione creata dall’Inps, chi è iscritto alla Gestione Separata potrà invece richiedere l’anticipo del TFS ad un tasso di interesse, anche questo agevolato, fissato all’1 per cento. A cui vanno aggiunta una ritenuta, per le spese amministrative, dello 0,50 per cento. C’è anche da dire che sono poche le banche che aderiscono al prestito ponte per l’anticipo del TFS/TFR. E dunque, non è così semplice trovare, da parte degli istituti di credito, offerte così convenienti a riguardo. 

Di sicuro, una delle più affidabili in tal senso, è l’anticipo del TFS che si può ottenere con Unicredit 

Come funziona l’offerta di Unicredit per l’anticipo del trattamento di fine servizio

Unicredit consente a tutti gli ex dipendenti della pubblica amministrazione, di poter ottenere la liquidazione che deriva dal TFS, in modo anticipato. Se si tratta di un anticipo ordinario e dunque non agevolata, la banca consente di superare il tetto previsto dei 45mila euro, come limite massimo per il prestito. Nel caso in cui invece il lavoratore utilizzi l’offerta di Unicredit con il tasso agevolato, il rimborso sarà in questo caso coperto, fino ad un massimo dell’80 per cento, dal Fondo di Garanzia

In questo caso, naturalmente, diventa obbligatorio rispettare il tetto massimo dei 45 mila euro, come somma massima di cui si può fare richiesta. Ma quali sono i vantaggi che in questo Unicredit offre a chi aderisce? In primo luogo, la banca concede all’ex lavoratore di poter ricevere l’anticipo in un’unica soluzione, e non soltanto in quote di uguale importo divise per rate. E non dunque attraverso la rateizzazione annuale prevista dall’Inps. Sarà compito dell’ente pubblico erogatore della prestazione, cedere alla banca la quota di TFS maturata dal lavoratore. 

L’accredito dell’anticipo per il richiedente, avverrà a quel punto o sul conto corrente di Unicredit del contribuente o anche su una carta prepagata Genius Card. Ma si può comunque riceverlo anche nel conto corrente di un istituto bancario diverso. Non è previsto alcun tasso di mora per questa forma di finanziamento. Nel caso si abbia diritto al prestito con il tasso agevolato, viene comunque previsto un interesse dello 0,30 per cento dell’importo del debito residuo. Inoltre, se il debito residuo è inferiore alla cifra di 10mila euro, non sarà dovuto alcun indennizzo. 

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