Telecamere di sorveglianza, tutto può finire in rete: anche i video “intimi”

I video delle telecamere di sorveglianza possono finire in rete, altro che tutela della privacy. A dare la pessima notizia Matteo Viviani a Le Iene.

Attenzione ai comportamenti davanti alle telecamere di sorveglianza. Su internet finiscono soprattutto gli atteggiamenti “intimi”.

telecamere sorveglianza
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La tecnologia ha reso possibile un controllo a distanza della propria abitazione. Grazie alle telecamere di sorveglianza è possibile ovunque ci si trovi e in qualsiasi momento monitorare la casa per verificare che nessun ladro sia entrato oppure per controllare cosa stiano facendo i bambini o il cane lasciato molte ore da solo. Insomma, pensiamo che avere un impianto di sorveglianza sia fonte di sicurezza ma, purtroppo, la telecamera può nascondere delle insidie. Le immagini riprese, infatti, possono finire nelle mani di estranei e in rete. La propria privacy spiattellata sul web, alla mercé di chiunque. Un vero e proprio incubo svelato da Matteo Viviani a Le Iene. Cerchiamo di capire se è possibile proteggerci da questa terribile eventualità.

Telecamere di sorveglianza, dov’è la privacy?

Acquistare una telecamera e installarla è molto semplice. Basta recarsi in un negozio di elettronica oppure entrare in uno store online, comprarla e poi inquadrare il QR-Code per l’installazione. Pochi minuti e le immagini della propria abitazione saranno visibili sullo smartphone. Il problema è che non siamo solo noi a poter guardare i video ma anche degli estranei.

Matteo Viviani ha spiegato, infatti, come su Telegram ci siano gruppi in cui gli utenti si scambiano i codici di accesso alle telecamere di persone che sono inconsapevoli del tutto. Migliaia di persone nelle cui mani potrebbe finire il codice della nostra telecamera e che potrebbero così dilettarsi ad invadere la nostra privacy. Attenzione, l’invasione non avviene solamente nelle abitazioni ma in qualsiasi luogo dotato di telecamera. Dall’estetista, in ospedale, dalla massaggiatrice oltre, naturalmente, che nella camera da letto.

Com’è possibile la diffusione dei codici?

Nel momento in cui si acquista una telecamera viene fornito – come accennato – un QR Code. Servirà per scaricare l’apposita app. Poi l’applicazione stessa fornirà un secondo QR Code e ci chiederà di inserire una password. Il problema è che tante persone usano la password data dal fornitore dell’apparecchio ma poi non mettono in atto il passaggio fondamentale, cambiarla con una password inventata.

I criminali informatici ci mettono poco ad aggirare il sistema con la password originaria. Potranno così accedere alle immagini loro stessi e fornire ad altri il codice di accesso. Ed ecco come possiamo finire sotto gli occhi di migliaia di persone pronte a spiare ogni nostro movimento e azione, anche i momenti intimi. Nostro e dei nostri familiari, bambini inclusi. Di conseguenza per evitare tali violazioni della privacy è fondamentale cambiare subito la password scegliendone una con un alto livello di sicurezza.

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