In pensione a 64 anni? Tutte le possibilità di uscita anticipata nel 2023

Pensione, con la nuova legge di bilancio sono state apportate alcune modifiche al sistema previdenziale. Vediamo di cosa si tratta

Con la nuova legge di bilancio 2023, l’esecutivo capitanato da Giorgia Meloni ha introdotto diverse modifiche al sistema pensionistico. Nessuna di fatto però realmente rilevante o comunque in grado di incidere su un sistema previdenziali considerati da molti ormai allo sbando

pensione 63 anni
ContoCorrente

Una vera riforma delle pensioni non si vede ancora all’orizzonte, anche se il governo rassicura che sono questi i mesi in cui il governo ha intenzione di vararla. La vera novità è sicuramente Quota 103. Si tratta di una misura di uscita pensionistica, riservati a tutti coloro che sono nati entro il 31 Dicembre del 1961. A questa specifica categoria, lo stato concede con Quota 103 di poter raggiungere la pensione di vecchiaia con soli 41 anni di contributi. 

Pensione, il governo proroga ape social e Opzione Donna depotenziata

Rinnovata in forma piena l’ape sociale, mentre Opzione Donna ha subito delle modifiche importanti che l’hanno di fatto depotenziata. La misura sarà infatti adesso riservata esclusivamente alle lavoratrici donne che si trovano in particolari condizioni di difficoltà. Non cambiano invece i criteri tradizionali previsti per la pensione anticipata. Al momento infatti, agli uomini servono 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne il limite è fissato a 41 anni e 10 mesi di contributi. 

E questi requisiti valgono indipendentemente dall’età anagrafica del richiedente. Per la pensione di vecchiaia, occorre invece aver maturato almeno 67 anni di età, con un minimo di 20 anni di contributi.  È stata anche prevista un’ulteriore possibilità per tutti i lavoratori che svolgono professioni particolarmente difficili e rischiose, e non hanno diritto ad accedere all’e sociale. Per questa categoria viene prevista la possibilità di raggiungere la pensione di vecchiaia all’età di 66 anni e 7 mesi.

Cosa cambia con l’introduzione di Quota 103

Per quanto concerne Quota 103, è possibile accedervi soltanto se i requisiti richiesti vengono raggiunti entro la data ultima del 31 Dicembre 2023. La finestra mobile è attiva per i dipendenti pubblici per un periodo pari a sei mesi, che diventa invece tre mesi per i lavoratori del settore privato. Inoltre sono stati riaperti i termini per tutti coloro che lavorano nel settore scolastico che raggiungono i requisiti entro questa data. Per loro infatti, i termini di presentazione della domanda vengono riaperti fino alla data del 28 Febbraio 2023. Sarà dunque possibile, entro questa data, presentare domanda per la cessazione del servizio, e la decorrenza della pensione partirà in questo caso dal 1 Settembre 2023.

Quota 103 impone un tetto pensionistico massimo sugli importi

A differenza delle precedenti misura, Quota 103 ha la novità di imporre un tetto al trattamento pensionistico. Chi sceglie di aderire a questo strumento pensionistico, percepirà un importo che può essere massimo cinque volte il trattamento minimo stabilito dalla legge. E questa condizione varrà fino al raggiungimento dell’età pensionabile a 67 anni. 

Pensione, quali requisiti servono per accedere all’ape sociale

Anche l’ape sociale è stata rinnovata dal governo. Una proroga voluta per continuare a sostenere i cittadini più in difficoltà, come disabili, caregiver, e lavoratori che svolgono professioni particolarmente rischiose e logoranti. A questi viene concesso di richiedere l’anticipo pensionistico se hanno almeno 63 anni di età e un minimo di 30 anni di contributi. Nel caso di attività lavorative considerate rischiose, il numero dei contributi richiesti aumenta, e si raggiunge con 36 anni.  Le condizioni giuridiche entro cui va a intendersi la tutela di questa categorie, sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno

Viene prevista un’eccezione per gli operai edili, che in teoria rientrano nelle mansioni rischiose. A loro viene concesso di richiedere l’anticipo pensionistico con un minimo di 63 anni di età, e soli 31 anni di contributi rispetti ai 16 anni previsti per questa categoria. 

Pensione, ecco com’è stata modificata Opzione Donna e chi ne avrà diritto

Un’altra delle modifiche più importanti portate avanti dal governo in tema previdenziale, è stata sicuramente il depotenziamento di Opzione Donna. La misura viene adesso riservata soltanto alle lavoratrici donne in particolari condizioni di fragilità. psicofisica, o economica. E non è dunque più aperta a tutti. Con Opzione donna, è possibile raggiungere anticipatamente la pensione con un minimo di 60 anni di età e 35 anni di contributi. Questi però devono essere stati raggiunti entro la data del 31 Dicembre 2022. 

Pensione, opzione Donna riservata adesso a 3 specifiche categorie

Come si accennava in precedenza, con la nuova legge di bilancio, Opzione Donna è stata adesso riservata soltanto a tre specifiche categorie:

  • caregivers
  • lavoratrici donne a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile superiore al 74 per cento
  • lavoratrici licenziati o all’interno di un’azienda che ha dichiarato lo stato di crisi d’impresa

Viene inoltre previsto uno sconto anagrafico, sui requisiti di accesso minimo di età, per ogni figlio a carico, fino ad un massimo di due anni. E questo significa, per fare un esempio pratico, che una lavoratrice donna con due figli a carico, matura il diritto ad andare in pensione a 58 anni di età invece che 60. Anche in questo caso, come per Quota 103, viene concessa una finestra temporale aggiuntiva alle lavoratrici del settore scolastico. A questa categoria viene concesso di poter ancora presentare domanda entro il 28 Febbraio 2023.

Impostazioni privacy