Separazioni e divorzi, da marzo entra in vigore la riforma Cartabia: cosa cambia

A partire da marzo entrerà in vigore la riforma Cartabia. Ecco cosa cambia per quanto riguarda il tema divorzi e separazioni.

Importanti cambiamenti in vista per quanto concerne il tema divorzi e separazioni. A partire da marzo, infatti, entrerà in vigore la riforma Cartabia che porterà con sé delle importanti novità. Ma di quali si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

divorzio e separazione
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Il matrimonio è senz’ombra di dubbio il giorno più bello della vita, con gli sposi pronti a giurarsi amore eterno. Non sempre, però, le cose vanno come sperato, con marito e moglie che possono decidere ad un certo punto della loro vita di porre fine alla propria storia d’amore. Una decisione importante, che porta inevitabilmente con sé diversi cambiamenti.

Proprio in tale ambito è bene ricordare che a partire da marzo entrerà in vigore la riforma Cartabia. Quest’ultima porterà con sé diversi cambiamenti per quanto concerne il tema divorzi e separazioni. Ma di quali si tratta e cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Separazioni e divorzi, da marzo entra in vigore la riforma Cartabia: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme quali siano i diritti dei figli in caso di divorzio. Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che sono in vista importanti cambiamenti a proposito di divorzi e separazione in seguito all’entrata in vigore, a partire dal mese di marzo, della riforma Cartabia sul diritto di famiglia. Ma cosa c’è da aspettarsi?

Ebbene, bisogna innanzitutto ricordare che gli step da seguire per l’attuazione delle prossime riforme sono state fissate, in linea con le tempistiche previste dal Pnrr. Entrando nei dettagli, a partire da giugno entrerà in vigore la riforma sulla mediazione assistita, mentre nel 2025 diventerà operativa la nuova sezione del Tribunale della Famiglia

In particolare lo scopo di tale riforma è quello di ridurre la durata dei processi, passando “dai tre anni attuali a circa otto mesi, come succede in Francia”. Questo quanto sottolineato nel corso di un’intervista a La Repubblica da Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, associazione matrimonialisti italiani.

Separazioni e divorzi, da marzo entra in vigore la riforma Cartabia: il piano genitoriale

Le tempistiche verranno accorciate grazie al lavoro effettuato già dagli avvocati. Quest’ultimi, infatti, dovranno provvedere a raccogliere tutti gli elementi necessari per procedere con la richiesta di separazione. “Quando il giudice avrà ricevuto i ricorsi di entrambe le parti dovrà convocare l’udienza per la separazione entro tre mesi. La grande novità è che in questi tre mesi il giudice, letti i ricorsi, potrà già emettere dei provvedimenti cautelari“, ha sottolineato sempre Gassani.

Tra le novità si annovera anche il piano genitoriale. Quest’ultimo si presenta come un documento che fa riferimento alle attività svolte dai figli, sia scolastiche che extrascolastiche, compreso un programma di frequentazione dei famigliari ed eventuale programma delle vacanze.

Nel caso in cui il giudice ritenga che la documentazione presentata sia sufficiente e ci siano gli estremi per trovare un accordo, allora “può essere emessa la sentenza di separazione già alla prima udienza, con grande risparmio di soldi e di tempo per le coppie e per i carichi della giustizia”.

Separazioni e divorzi, da marzo entra in vigore la riforma Cartabia: occhio alle criticità

Se tutto questo non bastasse, sempre in base a quanto previsto dalla riforma Cartabia, sarà possibile inserire la domanda di divorzio in quella di separazione. In questo modo si dovrà fare una sola causa, abbattendo costi e tempistiche.

Una riforma indubbiamente importante, che potrebbe tuttavia dover fare i conti con qualche criticità. In particolare, come sottolineato sempre a La Repubblica da Gian Ettore Gassani:

“Questa riforma rischia di franare per la gravissima carenza di magistrati specializzati in tema di famiglia e minori. Ne abbiano novemila e ne servirebbero dodicimila, sono pochissimi i giudici specializzati sui temi della famiglia, dei minori, della violenza“.

L’assenza di personale, quindi, potrebbe portare con sé dei problemi nell’attuazione della riforma. Non resta quindi che attendere per vedere cosa accadrà e se verranno eventualmente applicati dei correttivi per rimediare a tale situazione.

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