Busta paga, occhio al bonus: come sapere se è stato applicato e importi

Occhio al bonus in busta paga! Ecco come fare per sapere se è stato applicato o meno e relativi importi.

Come confermato dalla legge di bilancio 2023 molti lavoratori potranno beneficiare di uno sgravio contributivo. Ma come fare a sapere il datore di lavoratore ha provveduto o meno alla relativa applicazione? Ebbene, non bisogna fare altro che controllare la parte dedicata sulla busta paga. Ecco di quale si tratta.

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Il periodo storico che stiamo vivendo non è di certo dei migliori. Tanti e diversi, purtroppo, sono i fattori che hanno un impatto negativo sulle nostre esistenze dal punto di vista sia delle relazioni economiche che sociali. Basti pensare al numero crescente di famiglie che, purtroppo, riscontra delle serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese a causa dell’aumento generale dei prezzi.

Proprio in tale ambito, pertanto, si invita a leggere attentamente la propria busta paga. Questo al fine di poter controllare se e quando vengono riconosciuti o meno i bonus e gli eventuali aumenti messi in campo dal governo. Ma come fare? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Busta paga, occhio al bonus: come sapere se è stato applicato: tutto quello che c’è da sapere

Grazie alla legge di Bilancio 2023, così come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il governo ha deciso di approvare un “esonero contributivo del 3% per redditi fino a 25.000 euro e del 2% per redditi fino a 35.000 euro. La riduzione del cuneo è tutta a beneficio dei lavoratori”.

I lavoratori, pertanto, potranno beneficiare di una sorta di bonus in busta paga, dato dallo sgravio contributivo poc’anzi citato, che permetterà di ottenere una retribuzione più alta. Entrando nei dettagli tale bonus sarà pari al 2% per una retribuzione mensile di 2.692 euro. La percentuale aumenta fino al 3% per una retribuzione pari a 1.923 euro al mese.

Busta paga, occhio al bonus: tra sgravio contributivo e  retribuzione lorda

Queste soglie, è bene ricordare, fanno riferimento alla retribuzione imponibile previdenziale, ovvero quella su cui viene calcolata la quota di contributi dovuta dal lavoratore. Quest’ultima pari al 9,19% senza sgravio. Tale importo viene in genere scritto nel corpo centrale della busta paga. Nella parte finale della busta paga, invece, sono inserite le varie voci che permettono il passaggio dalla retribuzione lorda a quella netta.

Tra questi si annovera anche la parte di contributi trattenuta dalla retribuzione lorda che diventa del 7,19% se viene applicato uno sgravio del 2%. La percentuale sarà pari al 6,19% se viene applicato lo sgravio contributivo del 3%. Se, invece, risulta ancora quota 9,19%, allora vuol dire che il taglio del cuneo fiscale non è stato applicato.

In quest’ultimo caso, almeno per il momento, non bisogna fare nulla. Prima di poter essere riconosciuto in busta paga, infatti, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale deve emanare una circolare ad hoc. Una volta definite le tempistiche, il taglio verrà applicato, con i lavoratori che potranno beneficiare di una retribuzione più alta. Questo anche grazie al pagamento degli arretrati per le precedenti mensilità non ancora erogate.

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