Reddito di Cittadinanza, scattano le manette: basta un errore

Manette e carcere per una percettrice di Reddito di Cittadinanza. Un’omissione si è rivelata fatale, scopriamo di cosa si tratta.

Otto mesi di carcere, ecco la sentenza che fa tremare i percettori di Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza manette
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Il sussidio al reddito erogato per sette mesi nel 2023 è disciplinato da regole da rispettare per non incorrere in sanzioni e conseguenze gravi. Non parliamo, infatti, della nota decadenza dal diritto alla misura ma del carcere. Le manette ai polsi, infatti, sono scattate per una donna che riceveva mensilmente la ricarica dell’RdC non avendone diritto. L’accusata, infatti, aveva percepito un’eredità e non lo ha comunicato all’INPS. Una omissione che le è costata il carcere per otto mesi. La sentenza, dunque, sottolinea non solo come sia necessaria l’onestà al momento della compilazione della domanda ma anche durante l’erogazione del sussidio. Qualsiasi variazione dovesse intervenire e cambiare i requisiti di accesso alla misura dovrà essere tempestivamente comunicata. L’INPS potrebbe, così, ricalcolare la ricarica e procedere con la sospensione dei versamenti qualora le nuove condizioni lo richiedano.

Reddito di Cittadinanza, quando scattano le manette

Il caso in questione riguarda una donna che per sette mesi ha ricevuto il sussidio dopo aver ricevuto un’eredità non dichiarata all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. L’avvocato dell’accusata ha cercato di giustificare l’inadempienza affermando che si attendeva la chiusura della pratica di successione prima di procedere. La donna, infatti, non era ancora a conoscenza dell’esatto importo che avrebbe ottenuto.

Il Tribunale di Pordenone ha ritenuto tale giustificazione irrilevante. La normativa parla chiaro. La variazione del patrimonio deve essere comunicata tempestivamente anche se avverrà in un secondo momento. Queste sono informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio e, di conseguenza, l’attesa non è concessa. Pena otto mesi di carcere.

Riflessioni conclusive

Omissioni o dichiarazioni falsi in merito al Reddito di Cittadinanza possono portare al carcere non solo con riferimento alla mancata comunicazione dell’eredità. Per ogni reato ci sono sanzioni diverse, dalla decadenza del beneficio alla restituzione delle somme ottenute illegittimamente fino alla reclusione.

Tra i due e i sei anni di carcere per dichiarazioni o documenti falsi e tra 1 anno e tre anni per omessa comunicazione di variazioni reddituali. Il Tribunale di Pordenone, dunque, non è stato particolarmente severo per la percettrice di RdC. La donna pagherà il suo reato penale come la Legge prevede ma ci chiediamo se non sarebbe il caso di essere così fiscali e zelanti per reati ben più gravi che spesso rimangono impuniti.

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