Imu, se hai questo contratto puoi pagare la metà: come ottenere l’agevolazione

In alcuni casi, lo stato concede uno sconto sull’Imu fino al 50 per cento dell’importo. Vediamo cosa prevede la legge e quali sono i requisiti.

Non è certo un mistero che fin dall’inizio della sua introduzione nel 2021, l’Imu sia diventata in poco tempo una delle imposte più odiate dagli italiani. Si tratta infatti di un tributo istituito dal governo Monti, che impone ai contribuenti il pagamento di una tassa per il solo fatto di possedere un bene immobiliare

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ContoCorrente

Una tassa che in molti si rivela salatissima per le tasche dei contribuenti. Come capitato a tante altre imposte, negli Imu è stata modificata dai vari governi. L’ultimo cambiamento significativo è arrivato con la legge di bilancio del 2020. Questa ha infatti disposto l’accorpamento della Tasi con l’imposta sulla casa. 

Imu: quando si ha diritto a uno sconto sul pagamento della tassa

Esistono però alcuni casi in cui è possibile essere esentati dal pagamento dell’Imu, o pagare questo tributo in forma ridotta. Questa riduzione viene ad esempio concessa su alcuni immobili che risultano in comodato d’uso a specifiche condizioni. Si può infatti pagare un Imu ridotta in caso di contratto di comodato d’uso. Ma questo vale in primo luogo soltanto se parliamo di un contratto regolarmente registrato. Ed esclusivamente per quei contratti stipulati all’interno del nucleo familiare, o di dimostrabili legami di parentela entro il primo grado. 

Lo sconto Imu può arrivare fino al 50 per cento

Lo sconto può arrivare fino al 50 per cento dell’importo Imu. Vanno però anche considerate delle eccezioni in questo caso, in cui lo stato pretende comunque il pagamento dell’intera tassa. Questo è il caso dei contratti di comodato d’uso per le abitazioni private di lusso, che appartengono dunque alle categorie catastali A1, A8 e A9. Non possono accedere a questa agevolazione nemmeno coloro che risultano proprietari di 3 o più unità di immobili, così come coloro che hanno la prima e la seconda locate in comuni diversi. L’esenzione, nel caso di contratto con comodato d’uso, non vale nemmeno nel caso in cui il proprietario dell’immobile sia residente in uno stato estero. O se il contratto di comodato, viene stipulato in un immobile che però non risulta adibita ad abitazione principale del comodatario. 

Esclusi dall’agevolazione i contratti di comodato d’uso tra nonno e nipote

L’agevolazione non viene prevista anche nel caso in cui il contratto di comodato d’uso sia stato stipulato tra nonno e nipote. L’esenzione Imu per le abitazioni con contratti in comodato d’uso viene infatti prevista e resa possibile solo per i rapporti figlio-genitore. È naturalmente indispensabile che il contratto venga registrato regolarmente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Non sono ammesse, ai fini dell’esenzione, scritture private sostitutive, che non hanno oltretutto alcun tipo di valore giuridico. 

Il costo per la registrazione del contratto verbale è di 200 euro, e non devono essere applicati bolli. Una volta registrato dall’ente preposto, il suo valore inizia dal giorno indicato nel documento in cui inizia il comodato d’uso. La marca da bollo da 16 euro va però applicata per ogni copia del contratto con firma originale, destinate a proprietario o comodatario. 

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