Reddito di Cittadinanza, la fine si avvicina inesorabilmente: è tempo di agire

Inizia il conto alla rovescia per il Reddito di Cittadinanza. La sua fine è ormai stata scritta dal Governo Meloni e arriverà inesorabile.

Non è una novità, Giorgia Meloni è sempre stata contraria al Reddito di Cittadinanza, misura considerata immorale e inutile ai fini prefissati.

Reddito di Cittadinanza fine
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A cosa è servito il Reddito di Cittadinanza? A lasciare che la maggior parte dei percettori si adagiassero sulla “paghetta” mensile, noncuranti del proprio futuro e della necessità di trovare un’occupazione. L’obiettivo primario del sostegno al reddito – aiutare economicamente i cittadini in difficoltà durante la ricerca di un lavoro – non è stato raggiunto. La misura ha fin da subito mostrato difetti di struttura e, ora, è arrivato il momento di dirle addio. La decisione è stata presa garantendo, però, dei mesi di assestamento per evitare di lasciare tanti percettori allo sbando. Mezzo milione di persone si riverseranno nella ricerca di un lavoro (parliamo degli occupabili attualmente percettori di RdC) dato che tra pochi mesi rimarranno senza aiuti economici. I soldi fino ad ora erogati per il Reddito di Cittadinanza verranno utilizzati per altri interventi più urgenti e per sostenere coloro che ne hanno realmente bisogno.

Reddito di Cittadinanza, il conto alla rovescia è iniziato

Tra sette mesi tantissimi percettori di RdC perderanno il diritto alla misura. Stop con i rinnovi, basta con le ricariche, chi può lavorare deve trovare un’occupazione o seguire un corso di formazione per risultare più competitivo nel mondo del lavoro. A luglio 500 mila persone circa non potranno più contare sul sostegno mensile e poco importa se in tre anni di erogazione della misura non sono riusciti a farsi assumere, dovranno farlo entro l’estate (o poco più dato che i sette mesi possono anche non essere consecutivi).

L’importo variabile medio compreso tra 500 e 700 euro rimarrà solamente un lontano ricordo e sparirà del tutto – anche per gli inoccupabili – a fine 2023. Il piano del Governo è lasciare il sostegno, che prenderà un altro nome, solamente a chi verte realmente in condizioni di difficoltà economica. Ai nuclei con disabili accertati, ad esempio, oppure alle famiglie con figli a carico ed entrambi i genitori disoccupati.

Cosa accadrà nei prossimi sette mese

Dato che il Reddito di Cittadinanza ha mostrato difetti e incapacità di incrementare l’occupazione, tra sette mesi sparirà per i percettori occupabili. Si gira pagina e gli interessati dovranno attivarsi per scrivere pagine piene di parole e non lasciare che il proprio futuro sia un foglio vuoto.

Se negli ultimi tre anni l’impegno per la ricerca di un lavoro è stato minimo nella maggior parte dei casi. Ora urge un cambiamento di atteggiamento. Il rischio di perdere la misura anche prima dei sette mesi, poi, è alto. Basterà rifiutare anche una sola proposta di lavoro per dire addio all’RdC. Non importa che non sia in linea con le proprie abilità, che sia inferiore o differente rispetto al percorso di studio seguito. Dire “sì” a qualsiasi occupazione legale, ecco il presupposto da cui devono partire i percettori della misura per non ritrovarsi senza entrate.

Abbandonare ogni reticenza, buttarsi anche in un trasferimento se necessario, alzarsi dal divano e reinventare la propria vita. Non sarà facile ma indispensabile. Potrebbe rivelarsi quel cambiamento di mentalità che farebbe prendere all’Italia nuove direzioni verso un fututo più roseo. L’importante è che il Governo, dal canto suo, proponga nuove politiche attive del lavoro, favorisca l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e monitori una cerca corrispondenza tra lavoro svolto e retribuzione.

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