Fisco e pensioni, aspettando la riforma: cosa dice la Manovra

Il Governo fissa i paletti per l’accesso alla tregua fiscale, mentre per le pensioni spunta una nuova misura ponte. I temi in Manovra.

 

Fatta la Manovra, c’è da metterla in pratica. Messe a punto, in primis, le misure relative al caro energia, c’è da diramare i passaggi che porteranno alla riforma del Fisco e delle pensioni.

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La Legge di Bilancio, la prima del Governo Meloni, focalizza i propri articoli sia sulle famiglie che sulle imprese. Per le quali si punta innanzitutto sui sostegni necessari per far fronte all’aumento dei costi, tra inflazione e gravosità sul piano fiscale. Fra i provvedimenti più macroscopici, almeno per quel che concerne le imprese, figura il contributo straordinario, per il 2023, per chi produce, importa, vende o distribuisce energia elettrica o gas naturale. Tassazione che, peraltro, verrebbe applicata solo nel caso in cui i ricavi da energia coprissero il 75% del totale. Altro nodo sciolto nelle ultime fasi, quello sul taglio del cuneo fiscale. Il Governo ha confermato l’esonero contributivo per determinati redditi ma non è la sola misura prevista.

L’esecutivo aveva palesato la possibilità di una pace fiscale che andasse a tagliare i debiti pregressi non superiori a 1.000 euro. Un passaggio importante, seppure solo parte del piano di riforma portato avanti come obiettivo per il 2023. La tregua (più che pace) fiscale prevedrà ben dieci modalità differenti di regolarizzazione, fra stralcio delle cartelle e definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni effettuate. Resta comunque la possibilità per gli enti territoriali di intervenire sugli stralci, qualora il non versato riguardasse tasse o multe di loro competenza. Ad esempio il Bollo auto o le contravvenzioni non pagate.

Manovra, cuneo fiscale e pensioni: cosa ci aspetta nel 2023

La tregua fiscale era fra le misure più attese ma altrettanto attese erano le deleghe alle amministrazioni. Per alcuni contribuenti, pur rientrando potenzialmente nell’eliminazione della cartella, potrebbe palesarsi la possibilità di vedere il proprio debito mantenuto a carico. Qualora si tratti di Bollo auto, converrà per chiunque far riferimento alla propria Regione, per capire se vi sia o meno la possibilità di accedere allo stralcio. Per il resto, confermati i sentori della vigilia: eliminazione totale per debiti fino a mille euro e ravvedimento speciale per le violazioni tributarie. Sull’opportunità concessa ai Comuni di non applicare lo stralcio delle cartelle e delle multe, l’annullamento sarà valido solo per gli interessi denominati. Escluse, quindi, le sanzioni e i rimborsi spesa per procedure esecutive. Queste ultime dovranno essere dovute integralmente.

Il taglio del cuneo fiscale si caratterizzerà di un esonero contributivo al 2% per i redditi fino a 35 mila euro. Taglio che passa al 3% per redditi inferiori, con finanziamento totale della misura pari a 25 mila euro. I premi produttività, invece, saranno tassati al 5% per quelli fino a 3 mila euro. Per gli autonomi e le Partite Iva, invece, la tassa si estende ai redditi fino a 85 mila euro. Per quanto riguarda le pensioni, il superamento di Quota 102 c’è, anche se resta una misura ponte. Nello specifico, Quota 103: in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età, con incentivo per chi decide di prolungare il lavoro. Sale a 60 anni Opzione Donna per tre categorie di lavoratrici ritenute svantaggiate. Salgono a 600 euro (per gli over 75) le pensioni minime.

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