Stipendio di gennaio da sogno per i dipendenti: chi può davvero festeggiare

Lo stipendio del mese di gennaio riserverà piacevoli sorprese per i lavoratori dipendenti. Due aiuti aumenteranno la cifra in busta paga.

Con il nuovo anno i cittadini potranno osservare subito un aumento della retribuzione mensile. Merito del taglio del cuneo fiscale e non solo.

stipendio gennaio
ConcoCorrenteonline.it

Un nuovo anno è iniziato e al momento tutto sembra essere uguale al precedente. Ci vorranno mesi, probabilmente, prima di capire se la situazione geopolitica internazionale ed economica nazionale possa cambiare in meglio. Al momento occorre accontentarsi – come nei mesi precedenti – dei sostegni del Governo e delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio più qualche certezza attiva da sempre (come il conteggio in busta paga del Capodanno caduto di domenica). L’inflazione, purtroppo, non molla. A dicembre il tasso registrato è stato dell’11,6 su base annua. Livelli altissimi che hanno comportato un aumento dell’8,1% dei prezzi al consumo facendo registrare la crescita più alta dal 1985. Beni alimentari, energia e gas, carburante, gli incrementi costano cari ai contribuenti che chiedono retribuzioni più elevate. A gennaio saranno accontentati ma di che cifre parliamo?

A gennaio stipendio più ricco, ecco perché

Un primo aiuto economico arriverà da una questione di tempistica fortunata. Capodanno è caduto di domenica. Si tratta, dunque, di un doppio giorno festivo che dovrà essere conteggiato come festività non goduta. Il dipendente, dunque, riceverà una retribuzione aggiuntiva corrispondete all’aliquota giornaliera prevista dal contratto di lavoro. In generale corrisponde all’1/26 dello stipendio totale. Di tanto aumenterà la busta paga di gennaio.

C’è, poi, un secondo aiuto che comporterà uno stipendio di gennaio più ricco. Il Governo Meloni ha confermato il taglio di due punti percentuali del cuneo fiscale ma ha anche alzato tale limite a tre punti per i dipendenti con reddito annuo inferiore a 25 mila euro lordi. Riassumendo, l’esonero contributivo previdenziale di due punti spetta ai percettori di trattamenti d’invalidità, vecchiaia e superstiti con importi fino a 2.692 euro (35 mila euro all’anno) mentre si raggiungono i tre punti con retribuzione annua inferiore a 25 mila euro. Quest’ultimi noteranno un piccolo aumento in busta paga.

Di quali cifre parliamo?

Il taglio del cuneo fiscale porterà aumenti di dieci euro per stipendi di mille euro, 13 euro per retribuzioni di 1.300 euro, 15 euro per chi ha una busta paga di 1.500 euro e di 17 euro per importi di 1.700 euro. Infine, riceveranno 19 euro in più i percettori di retribuzioni pari a 1.900 euro. Naturalmente non si tratta di cifre elevate ma, come già detto, occorre accontentarsi sperando che altri passi in avanti verranno compiuti. A sollevare i cittadini la notizia che il prezzo dell’energia elettrica inizierà a diminuire. La stima è di un calo del 30% delle bollette di luce e gas. La mancata proroga del taglio delle accise, invece, sta già comportando un rialzo del costo del carburante. Se da un lato si toglie dall’altro si aumenta, ne verremo mai fuori?

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