Pellet, come riconoscere quello di qualità: la verità che non ti aspetti

Attenzione, il pellet non è tutto uguale. Ecco quali fattori prendere in considerazione per riconoscere quello di qualità.

A differenza di quanto si possa pensare il pellet non è tutto uguale. Per questo motivo è bene sapere quali elementi dover prendere in considerazione per riconoscere quello di qualità. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

pellet qualità
ContocorrenteOnline

Il periodo storico in cui ci ritroviamo a vivere non è di certo dei migliori. A partire dal Covid fino ad arrivare all’aumento generale dei prezzi, infatti, sono tanti i fattori che hanno un impatto negativo sulle nostre vite in generale e sulle nostre tasche in particolare. Sempre più persone purtroppo non riescono ad arrivare alla fine del mese e per questo motivo decidono di volgere un occhio di riguardo al mondo del risparmio.

A tal proposito abbiamo già visto che risparmiare sulla bolletta per il riscaldamento è possibile, semplicemente sfruttando questi tre trucchetti. Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che chi desidera utilizzare una stufa a pellet deve prestare attenzione alla qualità di tale materiale.

A differenza di quanto si possa pensare, infatti, il pellet non è tutto uguale. Per questo motivo è bene sapere quali fattori dover prendere in considerazione per riconoscere quello di qualità. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pellet, come riconoscere quello di qualità: cosa c’è da sapere

Come già detto, il pellet non è tutto uguale. Al fine di distinguere quello di qualità da quello comune si deve prestare attenzione ad alcuni aspetti. Tra questi si annoverano:

  • Scheda tecnica del prodotto. Si consiglia di leggerla attentamente e prestare attenzione al residuo di ceneri prodotto che deve essere inferiore all’1%. Ma non solo, i quantitativi di cloro devono essere attorno allo 0,02, mentre lo zolfo deve essere in etichetta inferiore allo 0,01%. Se in possesso di tali requisiti, allora il pellet è in grado di garantire un corretto rapporto tra consumo e resa energetica. Ma non solo, è in grado di evitare l’accumulo di residui nell’impianto
  • Niente additivi. Per essere di qualità il pellet deve essere il risultato di una sola lavorazione meccanica e non avere sostanze derivanti da sintesi chimica.
  • Provenienza. È importante assicurarsi da dove proviene il pellet in modo tale da evitare di contribuire al mercato nero del legname che finisce per impattare sull’ecosistema con tagli abusivi.
  • Materia prima. La qualità migliore è rappresentata dal pellet che deriva dal tronco dell’albero decortecciato.
Impostazioni privacy