Bollette, sorpresa d’autunno: la (possibile) frenata inaspettata

Il gas frena e le bollette potrebbero scendere già a novembre. Per l’inverno, però, resta il diktat di austerità deciso per i consumi domestici.

 

E se a novembre riuscissimo a incassare il colpo dei rincari in bolletta meglio del previsto? Niente di sicuro né di definito ma sperare, a quanto pare, sembra legittimo.

Bollette riduzione novembre
Foto: Canva

Le bollette del gas, infatti, potrebbero incontrare il primo calo già nel mese di novembre. Il che, sommato a una previsione di spesa inferiore rispetto a quanto ipotizzato inizialmente, potrebbe rendere l’inverno meno “freddo” del previsto. Soprattutto perché la riduzione del prossimo mese dovrebbe riguardare proprio il costo del metano, ossia quello più soggetto all’ondata dei rincari. La novità deriverebbe proprio dalla revisione a cadenza mensile disposta dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (l’Arera appunto) nel mese di luglio. Una soluzione che permetterà di integrare nelle tariffe del consumo al dettaglio le rispettive novità nei prezzi in tempi più rapidi. Questo significa che, a fronte di una mutata condizione del mercato, gli utenti potrebbero beneficiare in tempi utili dei nuovi costi.

In questo caso si ragiona su delle riduzioni. Elemento decisamente significativo, anche perché il mercato del gas è quello più suscettibile alle novità e, per questo, più influenzabile in una direzione (aumento) e nell’altra (riduzione). Chiaramente, ora come ora non è possibile dire con certezza né l’eventuale importo, anche orientativo, della frenata dei costi, né se effettivamente si verificherà. Le sensazioni però sono buone, visto che il prezzo sulla piattaforma italiana (che regola di fatto i costi del gas per le imprese), il Psv, ha raggiunto quota 80 euro. Una picchiata rispetto al mese di agosto, quando si viaggiava sopra i 300 euro.

Gas: il prezzo scende, le bollette forse. Cosa potrebbe succedere a novembre

Per quel che riguarda il calo del gas, secondo gli analisti buona parte del merito va al completamento delle riserve. In pratica, i Paesi avrebbero ultimato gli stoccaggi, mettendo quindi a disposizione dei consumatori una quantità sufficiente di approvvigionamenti per riuscire a superare senza troppe difficoltà questa fase. Per l’inverno, però, bisogna mantenere alta la guardia. Il rally del gas non dovrebbe più portare alla folle corsa all’accaparramento ma da qui a dire che l’emergenza sia alle spalle ce ne passa. Anche per questo, pur a fronte di una buona disponibilità di stoccaggi, il piano di austerità sui consumi resterà fortemente consigliato. Ossia, la riduzione giornaliera del periodo di accensione dei riscaldamenti e l’abbassamento di un grado o due saranno diktat perfettamente validi.

Gli stoccaggi, infatti, dovrebbero garantire all’Italia di evitare rincari più elevati sui costi. O, quantomeno, provvedimenti troppo severi rispetto alle medie europee. Del resto, il Governo uscente aveva puntato forte su questo aspetto proprio con l’obiettivo di scongiurare conseguenze serie sul consumo domestico. Alcuni Paesi hanno adottato questa soluzione, affiancandola comunque a provvedimenti di ottimizzazione dei consumi energetici da parte dei cittadini. In Germania, ad esempio, si era pensato a un sussidio da erogare sull’80% del consumo, mentre altri governi o amministrazioni locali avevano ipotizzato il riconoscimento di uno sconto sulle bollette per i comportamenti virtuosi. Come, per dirne una, l’utilizzo e l’implementazione delle rinnovabili. “Premi” che, per forza di cose, riguarderebbero però solo una limitatissima parte della cittadinanza, soprattutto in Italia.

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