Pellet, nave carica in arrivo: “Prospettive di risparmio all’orizzonte”

Ben 5 mila tonnellate di pellet attraccano al porto di Catania. L’incubo dell’assenza di materiale sul mercato sembra finito per le famiglie siciliane.

 

Una nave carica di merce per risolvere, almeno in parte, il problema dei rincari. Una chimera? Forse no, visto che il cargo attraccato al porto di Catania potrebbe realmente contribuire a smorzare uno dei tanti rally energetici.

Nave pellet
Foto: Canva

All’orizzonte, dunque, si profila una nuova prospettiva di risparmio, incentrata non sul gas ma sul pellet. Il cui prezzo, al pari delle altre fonti combustibili, ha subito un rialzo da tale da far ricredere tanti di coloro che lo ritenevano un’alternativa valida al metano. E, in effetti, a far bene i conti il consumo del gas continuava a restare quasi più conveniente, perlomeno alla lunga e a fronte delle performance ottenute. Oltre che in relazione a un mercato decisamente più mutevole rispetto a quello del pellet, influenzabile sia in positivo che in negativo. Tuttavia, per quanto un rialzo ci sia stato (da affiancare peraltro alle spese di installazione dell’impianto), tale materiale resta piuttosto gettonato. Tanto da far accogliere con moderato entusiasmo un semplice approdo.

In Sicilia, infatti, è arrivata quella che è considerata a tutti gli effetti una boccata d’ossigeno. Non tanto per abbassare i prezzi, quanto per rafforzare le forniture di un materiale diventato ormai un terno al lotto in termini di reperibilità. L’Italia è infatti il primo consumatore al mondo di pellet di legno per quel che concerne il riscaldamento domestico, per un consumo medio di oltre 3 tonnellate all’anno. In concomitanza con la crisi del gas e l’aumento repentino della domanda, la produzione di materiale combustibile ha finito per non reggere il passo. Con un rialzo consequenziale anche dei prezzi, necessario per rispondere alla progressiva irreperibilità della materia prima. Un aspetto abbastanza classico del mercato.

Nave carica di pellet a Catania: perché potrebbe risolvere un serio problema

Un cargo di grandi dimensioni attraccato in porto. Qual è la notizia? Il suo carico naturalmente. La nave, infatti, conterrebbe abbastanza pellet da tamponare la crisi di approvvigionamento. Almeno per quel che riguarda la Sicilia, dove il carico è arrivato. Come riferito dal direttore operativo di BioEnergy Europe Srl, Fonzie Brancato, la carenza di materiale era stata registrata già nel gennaio scorso. E questo soprattutto in virtù della crisi dei trasporti via nave, rafforzata dalla guerra in Ucraina. Una variabile imprevista diventata immediatamente scheggia impazzita, condizionando praticamente ogni mercato, a cominciare da quello energetico. E se buona parte del pellet importato dall’Italia proviene da Brasile, Stati Uniti e Canada, altrettanta arrivava dai mercati di Ucraina, Russia e Bielorussia, ossia i Paesi maggiormente coinvolti nel drammatico risiko dell’Est Europa, su quello continentale.

I destinatari dei carichi erano soprattutto le centrali elettriche del Nord Europa che, a loro volta, si sono viste costrette a ripiegare proprio su quei mercati che, solitamente, rifornivano i consumatori domestici. Il che ha progressivamente ridotto, lentamente ma inesorabilmente, la disponibilità dei fatidici sacchi da 15 kg o più, man mano spariti dal mercato. Oppure proiettati su costi decisamente più elevati rispetto agli standard, con aumento dei canali di vendita online e dei rischi a essi correlati. Ora, con l’approdo in Sicilia della nave cargo con un carico da 5 mila tonnellate di materiale certificato ENplus A1, l’incubo di restare senza riscaldamento dovrebbe svanire per una buona parte delle famiglie isolane. E, peraltro, sarebbe solo la prima di una serie di operazione che saranno portate a termine nei prossimi mesi. Nella speranza che l’apporto di materiale possa mettere un freno al rincaro.

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