Cartelle esattoriali, il ricorso è possibile: cosi il tutto può essere contestato

Ad oggi, uno degli incubi ricorrenti degli italiani. Ogni cittadino, spera di non trovarsi mai nella situazione in questione.

Un vero e proprio incubo, la situazione peggiori secondo la maggior parte dei cittadini, quella che mai e poi mai si dovrebbe vivere, chiaramente nei limiti dell’ambito specifico. Parliamo di cartelle esattoriali, un elemento molto particolare del quotidiano dei cittadini che oggi più che mai torna alla ribalta considerato lo stesso contesto storico e le dinamiche che sempre lo caratterizzano.

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Negli ultimi anni il discorso legato alle cartelle esattoriali, alla gestione di questa particolare dinamica che ormai fa parte del nostro quotidiano. Nel periodo più diro della pandemia il Governo in quel periodo in carica decise di prorogare quelle che erano le scadenze previste per i pagamenti delle cartelle esattoriali in quel particolare periodo. Oggi, più che mai le cose sono chiaramente cambiate, le cartelle continuano ad arrivare e non è più prevista alcuna proroga.

La situazione attuale, impone però una serie di riflessioni che chiaramente arrivano anche soprattutto dal momento storico che si sta vivendo. La crisi ha letteralmente minato la stabilità delle famiglie e delle imprese, sempre più spesso possiamo imbatterci in soggetti in profonda difficoltà, privati cittadini o anche imprenditori. Il problema cartella esattoriale, oggi, quindi, si pone più che mai. Il bisogno di comprendere quando poter impugnare tale notifica, per il cittadino è qualcosa di estremamente prezioso, quasi decisivo, ad oggi.

La crisi schiacciante che negli ultimi mesi ha avvolto letteralmente i cittadini italiani e non solo pretende dalla popolazione il sacrifico enorme dell’incertezza, dell’impossibilità di programmazione. Immaginarsi, quindi, l’arrivo di una cartella esattoriale cosa potrebbe comportare in una simile fase. Di conseguenza, è utile più che mai capire, o quantomeno provare a capire i margini di successo che una eventuale contestazione, per cosi dire potrebbe avere.

Il dubbio, potrebbe giustamente nascere anche nel caso in cui la presenza di una cartella esattoriale nel cosiddetto “estratto di ruolo”, non sia stata mai in realtà notificata presso l’abitazione del contribuente in questione. In questo caso è giusto che lo stesso cittadino voglia vederci chiaro e che si ponga tutte le domande del caso. Il compito, per l’appunto dell’estratto di ruolo, la sua collocazione, per cosi dire, è regolata da appositi provvedimenti legislativi.

Cartelle esattoriali, la risposta è possibile: ecco cosa è cambiato nel breve tempo

Finora la logica delle cose, l’atteggiamento naturale dello stesso contribuente andava a prevedere l’impugnatura di una cartella esattoriale nel momento in cui è stata assodata la mancata ricezione dell’atto. Il tutto a fronte però di una notifica presente presso la propria pagina personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Prima la logica sarebbe andata in questa direzione. Oggi il tutto appare completamente diverso. Una modifica legislativa del 2021 infatti prevede l’opposto.

Il contribuente che infatti riscontra la presenza di una cartella esattoriale presso il proprio estratto di ruolo, pur non avendo ricevuto in merito alcuna notifica, non può provvedere ad impugnare lo stesso atto. Deve, invece, attendere l’arrivo di un atto esecutivo per poter poi successivamente presentare ricorso a giudice tributario. In merito alla modifica di cui sopra si è arrivati ad una situazione quasi limite, per certi versi.

Cala il numero delle impugnazioni con i contribuenti in un certo senso privati della possibilità di contestare qualcosa della quale non conoscevano nemmeno l’esistenza. L’impugnazione dell’estratto di ruolo, il documento che mostra la posizione completa del contribuente nei confronti del Fisco, ad oggi, potrebbe non avere alcuna valenza specifica. La contestazione dello stesso infatti, in quelli che sono i fatti è praticamente superata.

Il discorso non si poneva invece, chiaramente negli anni passati quando il tutto poteva essere chiaramente impugnato dal contribuente. Oggi, l’unica strada per lo stesso cittadino è quella della sospensione cautelare dell’atto, comunemente definita sospensiva. Il tutto da riferire all’eventuale danno grave derivante ed irreparabile, cita la legge, in seguito alla concretizzazione dell’atto giudiziario.

Il giudice in questi casi potrebbe concedere la provvisoria sospensione, totale o parziale. Bloccando di fatto, quindi, il pignoramento in attesa della pronuncia del Collegio. La risposta, oggi, alla cartella esattoriale inattesa è dunque possibile, basta conoscere in qualche modo il percorso, eventuale, vincente.

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