Smartphone altrui senza più segreti: con questi trucchi è possibile

Dinamiche pericolose, al limite dell’illegalità che però oggi risultano più che mai sentite da parte di milioni di cittadini.

Il quotidiano è sempre pronto a riservare sorprese inaspettate, il tutto vale per la maggior parte dei cittadini, piaccia o meno. A volte questi ultimi provano in qualche modo a farsi giustizia da soli, o quantomeno a ricercare quella che immaginano possa essere molto più di un sospetto. Le tensioni in certi casi affiorano copiose.

Si parla d’amore, di relazioni, di coppie, si parla insomma di quel momento in cui si pensa che qualcosa non stia andando per il verso giusto, a torto o a ragione. In quei casi ognuno, in genere prova a farsi strada da solo all’interno di quelle difficoltà, di quelle dinamiche vere o presunte. Il tutto si concretizza in una serie di operazioni condotte in solitario ai limiti della legalità. La prima cosa che viene in mente, quella più istintiva di tutte insomma.

Lo smartphone, ad oggi rappresenta in qualche modo tutto il nostro mondo, il quotidiano e non solo. Citando una battuta di un film di successo di pochi anni fa potremmo definire lo smartphone “la nostra scatola nera”, all’interno possiamo trovarci di tutto e di più. Di fronte a dubbi, perplessità, all’interno di una coppia, uno dei componenti potrebbe pensare quindi di fugare ogni incertezza andando a sbirciare quanto più possibile nel dispositivo dell’altra persona.

Al centro di tutto, chiaramente la poca fiducia che in un certo momento si può nutrire nei confronti dell’altra persona. Una sensazione, una dinamica, certo, che può portare a mettere in atto piani anche abbastanza subdoli per provare a spiare h24 le attività inerenti allo smartphone della persona amata. In linea di massima, la trama è questa, ma è chiaro che i protagonisti delle vicende in questione potrebbero essere realisticamente parlando svariati.

In merito a questa possibilità, va detto, che ad oggi i sistemi teoricamente adottabili sono svariati. Si può quindi immaginare di mettere in atto questo preciso piano approfittando del progresso tecnologico e di una serie di dinamiche messe in atto dalla possibilità odierna di approfittare anche di particolari evoluzioni degli stessi telefoni cellulari. Oggi, lo smartphone, rappresenta un mondo a se. Oggi quel mondo offre numerosi spunti di riflessioni e di azione.

Smartphone altrui senza più segreti: i trucchi per invadere la privacy altrui

Una delle pratiche più utilizzate in assoluto, non solo tra componenti di coppie ma anche , ad esempio tra genitori e figli è quello di fare in modo di seguire gli spostamenti della persone rispetto alla quale si possono avere dubbi. Utilizzando le funzioni “trova il mio dispositivo” per smartphone Android e “trova il mio iPhone” per smartphone Apple sarà possibile con una semplice operazione seguire tutti gli spostamenti del “sospettato/a” in questione.

Passando ai trucchi potenzialmente praticabili troviamo al primo posto quello che può fare del vostro smartphone una vera e propria cimice. In questo caso sono necessari degli auricolari da indossare. Nel caso di un Iphone basterà eseguire la seguente operazione: centro di controllo ed attivazione dell’opzione udito. A quel punto si potrà lasciare il telefono in qualsiasi punto della casa, ad esempio, e catturare ogni tipo di “sonoro”.

Altro trucco molto interessante, sempre per Iphone. Attivando l’opzione “rispondi automaticamente” nella sezione “accessibilità”, consentirà di ascoltare quello che una persona può o meno dire prima di iniziare con voi una chiamata. Il terzo trucco, valido per smartphone Apple o Android è praticabile scaricando l’app “Qustodio”. Il tutto sia sul nostro telefono e su quello della persona sulla quale si nutrono forti dubbi. A quel punto sarà possibile visualizzare gli sms ricevuti dall’altra persona ed anche le ricerche fatte.

Basta davvero poco, insomma per diventare dei veri e propri investigatori privati. Praticare o meno tali dinamiche chiaramente dipende dalla propria coscienza e dalla fiducia che si nutre o meno nei confronti dell’altra persona. La tecnologia, certo, può dare una mano, ma fino a che punto tutto questo può essere accettabile?

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