WhatsApp, il gioco dei falsi vantaggi continua: cosi provano a derubarvi

Il web distorce la realtà, in ogni modo possibile ed immaginabile. Ciò che sembra, spesso non è. La regola potrebbe essere questa.

Oggi più che mai la percezione del rischio caratterizza più che mai le stanze del web. Ritrovarsi, di colpo, immersi in qualcosa che non appartiene a ciò che avevamo previsto, immaginato, è qualcosa che sempre più spesso appartiene ormai al quotidiano dei cittadini. Il presente, il nostro presente, rappresenta in molti casi, purtroppo, una vera e propria incognita, illeggibile, per certi versi.

WhatsApp messaggio
Foto © AdobeStock

Resta intatta più che mai in milioni di italiani la falsa credenza di poter ottenere dal web vantaggi ed agevolazioni in realtà inesistenti nel concreto. Cosa ci fa pensare tutto questo? Semplice, la capacità che hanno gli stessi cittadini di cadere sotto i colpi dei tentativi di truffa ormai praticamente infiniti che abitano di fatto lo stesso web. La risposta insomma è offerta dalla realtà, da ciò che viviamo, da quel che la cronaca ci racconta giorno dopo giorno.

La ricetta, ciò che spinge insomma i truffatori del web ad andare avanti, l’indicazione principe, è proprio questa. Gli italiani ci cascano, sarà il momento negativo che spinge a credere in ogni possibile vantaggio, sarà qualsiasi altra cosa ma ci cascano, come prima, più di prima. Il momento è certo critico, su questo non c’è alcun dubbio. Il fatto di lasciarsi abbindolare dietro la promessa d una agevolazione potrebbe essere in qualche modo stimolata da tale condizione.

Il punto insomma, è che oggi, il cittadino dovrebbe invece guardarsi intorno e realizzare fin dove potersi spingere, quantomeno sul web. Il particolare contesto, cosi come risaputo, già in partenza non offre tantissime garanzie, almeno non sempre. In tempi di profonda crisi le cose potrebbero addirittura andar peggio. Potrebbe addirittura risultare più semplice cadere in una dinamica potenzialmente rischiosa che in una dinamica innocua. La realtà è questa.

L’impostazione, di fondo, sempre la stessa, da parte dei malintenzionati di turno. Una mail, un sms, un contenuto accattivante, di quelli dal quale non si riesce a distogliere l’attenzione e poi un link. Il gancio insomma, lo strumento per spingere la potenziale vittima all’interno di un contesto ancora più oscuro, li dove di fatto si consumerà la truffa vera e propria. Stesso schema insomma, quasi sempre, ma nonostante tutto, milioni e milioni di cittadini continuano a cadere nel solito tranello.

WhatsApp, il gioco dei falsi vantaggi continua: i falsi buoni e quella tecnica ormai collaudata

Al di la di mail ed sms classici, la truffa, cosi come spesso sottolineato dalle stesse cronache potrebbe arrivare i social network. Una delle ultime, in ordine di apparizione, per cosi dire riguarda ad esempio WhatsApp, forse la più nota app di messaggistica e non solo al mondo. In merito alla dinamica citata va detto che nella maggior parte dei casi, cosi come avviene ad esempio per i canali mail o sms classici, il contenuto gira e rigira fino a quando qualcuno non ci casca.

Considerato il periodo attuale con la crisi che ha letteralmente travolto milioni e milioni di cittadini, i malintenzionati di turno hanno ben pensato di var girare attraverso WhatsApp la falsa notizia di buoni benzina da 100 euro, ottenibili senza troppa fatica seguendo le istruzioni riportate. Un form da compilare, dopo aver cliccato sull’immancabile link e poi ecco che in teoria, il buono carburante dovrebbe passare nelle mani del “fortunato” cittadino. Niente di tutto ciò, ovviamente. Le informazioni in qualche modo estorte serviranno ai truffatori per compiere altre e nuove truffe.

In più il rischio concreto di vedersi decurtato o del tutto prosciugato il conto corrente. Non sarebbe impossibile se tra le informazioni richieste ci fosse quella riguardante le credenziali bancarie, magari per consentire l’accredito stesso del buono in questione. I questo caso, la truffa sarebbe compiuta. Occhi sempre ben aperti insomma, e diffidare in ogni caso di contenuti ambigui ed inspiegabilmente troppo vantaggiosi. In questo modo, e soltanto in questo modo ci si può salvare dalle miriadi di truffe che oggi più che mai infestano la rete e non solo.

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