Quali sono i piani del Governo in caso di Terza Guerra Mondiale: dai bunker alle pillole di iodio

Scopriamo i piani del Governo in previsione di un eventuale scoppio della Terza Guerra Mondiale. Le minacce ci sono, vediamo qual è la reazione.

In caso di conflitto occorrerà seguire i piani del Governo che spaziano dal ricorso ai bunker fino all’assunzione di pillole allo iodio.

piani Governo
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Le previsioni più pessimistiche parlano di un possibile scoppio di un nuovo conflitto che coinvolgerebbe l’intero pianeta, Italia compresa. La preoccupazione è seria e reale dato che l’uso delle armi nucleari rende il contesto ancora più pericoloso. Il mondo potrebbe sparire in un istante e la vita sopravvivere solo in remoti territori. L’incubo della Terza Guerra Mondiale non permette, dunque, di dormire sonni tranquilli soprattutto ora che le tensioni geopolitiche si percepiscono nettamente. Tanti italiani hanno cominciato da tempo a domandarsi quali sono i piani del Governo in caso di conflitto. Quali strategie verrebbero messe in atto qualora l’arma nucleare venisse realmente utilizzata. La nostra penisola è ricca di bunker costruiti soprattutto durante la seconda Guerra Mondiale. Nuove costruzioni, poi, sono state edificate dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia lo scorso 24 febbraio 2022. Insomma, i timori ci sono. Vediamo come attenuarli.

I piani del Governo in caso di conflitto mondiale

La Royal Society ha pubblicato uno studio che riporta numeri allarmanti. Nel caso in cui la Russia sganciasse una bomba a bassa resa si salverebbero solo 100 mila persone seguendo il Piano Nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche previsto dal Governo. Il “risultato” finale, in realtà, dipenderebbe dai livelli di gravità.

Una bomba che ha effetti nel raggio di 200 km dai confini potrebbe essere affrontata chiudendosi in casa e ingerendo pillole di iodio. Niente aria condizionata e lockdown per evitare l’inalazione del materiale radioattivo. Tra i 200 e i mille chilometri, invece, scatterebbero unicamente controlli sulla filiera agroalimentare.

E i bunker sono una soluzione?

Come accennato, dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina tanti italiani hanno deciso di costruire dei bunker in cui rifugiarsi in caso di scoppio di una bomba atomica. Se costruiti adeguatamente possono, in effetti, rivelarsi una soluzione idonea per sopravvivere all’apocalisse anche se una volta ritornati all’aria aperta e finite le scorte alimentari è impossibile dire come continuare a vivere in un territorio devastato.

Oltre ai bunker privati in Italia ci sono tanti altri rifugi sotterranei soprattutto nel Lazio, in Veneto e in Sicilia. Naturalmente per quanto grandi non potrebbero mai riuscire ad ospitare tutta la popolazione. Fortunatamente lo scenario di una Terza Guerra Mondiale è lontano dall’essere disegnato nonostante le diatribe tra Usa e Russia, Europa e Russia/Cina. La speranza è che nel 2022 si riesca a trovare una soluzione diplomatica prima di innescare la fine del mondo come lo conosciamo oggi. Se così non fosse significherebbe che l’intelligenza umana di cui tanto ci vantiamo in realtà è fumo negli occhi.

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