Wurstel, prosegue la messa al bando: se proprio volete mangiarli fate così

Nel corso delle ultime settimane abbiamo assistito a fatti di cronaca letteralmente inimmaginabili. Oggi le conseguenze.

I ritiri di prodotti alimentari dal mercato riguardanti articoli di largo consumo hanno in qualche modo scosso la popolazione. Nel periodo precedente a tali fatti ci si era in qualche modo abituati a tale dinamica. In passato i ritiri in questione avevano certo riguardato prodotti ampiamente utilizzati dai consumatori ma forse mai come nel caso del wurstel.

Wurstel richiamo alimentare
Foto © AdobeStock

Snack, gelati, e tanti altri prodotti di largo consumo nel corso dei mesi passati sono stati ritirati dal mercato per questioni di vario genere. Nelle scorse settimane, il caso dei wurstel a marchio Aia e Negroni ha letteralmente scosso l’opinione pubblica. Il tutto nasce da casi di gravi complicazioni di natura fisica in seguito all’assunzione di tale prodotti. Complicazioni che purtroppo che in molte situazioni hanno portato addirittura alla morte.

Quello che oggi gli esperti continuano a ripetere, ad esempio, è che al di la di tutto tale prodotto non andrebbe mai consumato crudo. Una cottura di almeno qualche minuto dovrebbe cacciar via ogni tipo di rischio. Il malcostume dei cittadini italiani riguarderebbe una larga fetta di consumatori. Sono molti a pensare che tale articolo sia un prodotto che si può consumare tranquillamente crudo, nel modo più veloce possibile, soprattutto in estate.

Antonello Paparella, docente di microbiologia alimentare all’Università di Teramo in merito alla questione ha cosi dichiarato: “Non è così, si tratta di un prodotto da cuocere per evitare incidenti come la contaminazione da Listeria monocytogenes che ha causato tre morti e 71 persone nel recente focolaio epidemico confermato all’inizio di settembre 2022″. In passato alcune aziende avevano lanciato sul mercato wurstel che potevano essere mangiati cosi, crudi, ma le condizioni di quei tempi oggi, di fatto, non esistono più.

Wurstel, prosegue la messa al bando: dalla produzione al modo giusto di prepararli in tavola

Lo stesso Antonello Paparella successivamente ha aggiunto: “La fase critica nella produzione è quella della pastorizzazione necessaria proprio per inattivare eventuali batteri patogeni come Listeria monocytogenes. Nei pastorizzatori industriali, soprattutto quando la linea di produzione lavora alla capacità massima, può accadere che qualche confezione non riceva il giusto trattamento termico. Trattandosi di confezioni in movimento, il monitoraggio delle temperature non è semplicissimo e questa fase rappresenta un elemento critico del processo”.

La stessa cottura indicata all’esterno dei singoli articoli, secondo molti sarebbe suggerita per dare al prodotto stesso un sapore diverso. La ragione invece è tutta nel preservare il consumatore da eventuali rischi. L’accuratezza dei passaggi successivi, ai primi casi segnalati di Listeria, hanno poi condotto al ritiro del prodotto dal mercato. Le banche dati delle strutture sanitarie hanno ufficializzato dati che attestano la crescita dei casi in questione, nel corso di pochissimi anni.

Il tutto ha portato alla segnalazione, cosi come abbiamo potuto constatare nei giorni successivi di specifici articoli, di particolari marchi. Wudy Aia, Töbias della catena di supermercati Eurospin, Salumeo dei supermercati Lidl e altre marche meno conosciute come: Wür, Pavo, Golo, Salchicha. Le scadenze in questo caso andavano dal 20 settembre 2022 al 5 dicembre 2022. Successivamente, poi, a tali marchi si è aggiunto dopo la segnalazione della  catena di supermercati Cadoro la Golosino Negroni. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 100 g con scadenza dal 20/09/2022 al 14/11/2022 (codice EAN: 8028257002235).

Numerose, cosi come anticipato, sono le persone finite in ospedale per casi riscontrati di Listeria monocytogenes. Nel caso specifico di listerosi la necessità di ricovero appare molto elevato anche se non sempre la dinamica si rende necessaria. Il dato certo è che la stessa listerosi sia più diffusa di quanto si possa immaginare, sintomo che ancora una volta si tende a consumare il prodotto in questione nel modo del tutto sbagliato. Tali rischi dovrebbero aprire gli occhi dei consumatori ed indurli ad un tipo di condotta molto più ponderata.

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