La Terra sfida l’asteroide: tutto pronto per l’impatto decisivo

Un impatto a velocità massima fra un mezzo terrestre e l’asteroide Dimorphos previsto per l’inizio di settimana. Una simulazione anche per il futuro.

Sarà un inizio settimana decisamente fuori dall’ordinario per gli appassionati di astronomia. Tutto quello che fin qui era stato visibile solamente nella finzione cinematografica diventerà una realtà concreta.

Distruzione asteroide Nasa
Foto © AdobeStock

E tutto senza correre il minimo rischio. Il prossimo 26 settembre, infatti, la missione Double Asteroid Redirection Test (Dart), darà risposte significative sulle reali possibilità della tecnologia terrestre di contrastare un evento potenzialmente devastante come l’impatto di un asteroide sulla superficie terrestre. Scopo della missione sarà l’impatto a velocità massima contro il corpo celeste Dimorphos, distante 11 milioni di chilometri dalla Terra, che sarà raggiunto da una testata lanciata appositamente per la sua deviazione. Il senso è abbastanza chiaro: capire se, in caso di asteroidi in rotta di collisione con il suolo terrestre, esistano o meno dei dispositivi in grado di evitare l’impatto, deviando per tempo l’oggetto in avvicinamento.

L’asteroide in questione è del tutto “innocente”, nel senso che la sua traiettoria non interesserà minimamente l’atmosfera terrestre. Tuttavia, l’esperimento darà risposte significative circa le capacità della nostra tecnologia di salvare il mondo qualora vi fossero i presupposti per un evento catastrofico. La scienziata Katherine Calvin, consulente per il clima presso la Nasa, ha fatto sapere che Dimorphos, al pari di altri asteroidi, è costantemente sotto monitoraggio, al fine di verificare che la loro rotta non entri in traiettoria con la Terra. Non solo ovviamente: “Studiamo anche gli asteroidi per saperne di più sulla formazione e sulla storia del nostro sistema solare. Ogni volta che vediamo un asteroide, ne catturiamo uno scorcio di un fossile del primo sistema solare”.

Impatto contro Dimorphos: la tecnologia terrestre affronta l’asteroide, ecco come

Al di là degli interessi scientifici correlati, la missione riguarderà innanzitutto la determinazione degli effetti che un impatto a massima velocità fra il corpo celeste e una testata lanciata dalla Terra avrà sulla sua struttura. In sostanza, capire se sarebbe possibile deviarlo, o quantomeno renderlo innocuo. Lo scopo ultimo, però, non è solo la distruzione dell’asteroide. In ballo c’è anche l’approfondimento delle sue componenti, per accumulare informazioni sempre maggiori sulla storia del nostro Sistema solare. Come ricordato dalla dottoressa Calvin, infatti, “questi resti catturano un momento in cui si stavano formando pianeti come la Terra”. Il che permette di aggiungere tasselli preziosi agli studi sulla formazione primigenia del nostro Pianeta.

Secondo la scienziata, infatti, “gli asteroidi e altri piccoli corpi hanno anche fornito acqua, altri ingredienti della vita alla Terra mentre stava maturando. Stiamo studiando questi per saperne di più sulla storia del nostro sistema solare”. Per quanto riguarda Dimorphos, l’impatto dovrebbe avvenire attorno alle 19.14 di lunedì 26 settembre (ora italiana). Al più tardi, si arriverà a martedì 27 settembre. Nelle ultime ore, saranno effettuate le ultime manovre, necessarie per assicurarsi di entrare in rotta di collisione con il corpo celeste. Traiettorie calcolate al millimetro, così da non vanificare un percorso di studi e di misurazioni che ha richiesto parecchio tempo prima di poter mettere in atto la simulazione. Dalle risposte che arriveranno, sarà possibile determinare parte del nostro futuro.

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