Targa e assicurazione per le biciclette, la novità che sconvolge i cittadini

Cosa pensereste se per girare in bicicletta servissero targa e assicurazione? Che sia un nuovo modo per spillare soldi ai cittadini? Scopriamo dove sta accadendo.

Alcuni Paesi europei stanno introducendo targa e assicurazione per le biciclette. Che beffa per chi ama spostarsi senza inquinare risparmiando!

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La prima bicicletta è stata ufficialmente inventata nel 1817. Sono passati 205 anni senza che per la circolazione servisse la targa oppure un’assicurazione. Due secoli di passeggiate in bici, economiche e salutari, che stanno per prendere una brutta piega. L’intenzione di diversi Paesi europei è di rendere obbligatoria la targa e una polizza assicurativa nonché la patente. Occhi sgranati per tanti cittadini una volta appresa la notizia eppure sembra che questa possa rivelarsi l’unica soluzione all’elevato numero di incidenti registrati. Apripista della novità il Regno Unito, Stato in cui il problema del ciclismo pericoloso sta diventando sempre più preoccupante. E in Italia accadrà lo stesso oppure basterà responsabilizzare ciclisti e automobilisti per evitare un’ulteriore spesa extra?

Targa, assicurazione e patente per girare in bicicletta per la città

I ciclisti sono spesso imprudenti e poco responsabili. A sostegno di questa affermazione il gran numero di incidenti rilevati soprattutto nel Regno Unito. Di conseguenza è stato deciso di introdurre un nuovo regolamento che disciplina la “guida” delle biciclette nelle strade della città. La proposta è partita dal segretario di Stato per i trasporti Grant Shapps e prevede l’introduzione della targa per le bici, dell’assicurazione obbligatoria per i ciclisti, della patente per potersi spostare pedalando e del limite di velocità a 32 km/h circa.

L’approvazione del regolamento provocherebbe un cambiamento radicare per i cittadini e, soprattutto, nuove spese da sostenere. Ecco perché in seguito alla proposta sono iniziate subito le polemiche e le proteste per evitare che le variazioni vengano messe in atto.

Italia, il regolamento vigente subirà delle modifiche?

Il regolamento che attualmente disciplina l’uso di biciclette e monopattini in Italia verrà con molta probabilità modificato. Occorre limitare gli incidenti che cominciano a salire di numero anche nella nostra penisola. Bisognerà aspettarsi, dunque, alcune direttive più rigide soprattutto in relazione all’uso dei monopattini.

Al momento per guidare la e-bike di tipo S-Pedelec occorre avere 16 anni mentre non c’è limite di età per le bici Pedelec. Per i monopattini, invece, l’età minima è 14 anni con casco. Dopo i 14 anni non è previsto l’uso del caso sulle bici Pedelec (l’età potrebbe essere alzata) mentre l’obbligo è presente per le bici elettriche fino ai 45 km/h.

I mezzi non possono circolare sui marciapiedi ma solo sulle piste ciclabili e le carreggiate. Sulle biciclette si possono installare seggiolini per il trasporto di bimbi fino a 8 anni. Inoltre si può attaccare un carrello di lunghezza inferiore a 1 metro e mezzo e inferiore a 50 chili dotato di luci o catadiottri rossi posteriori. Infine, è vietato l’uso del cellulare alla guida.

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