Stufe a pellet, come ammortizzare la spesa iniziale: le agevolazioni per non soffrire il freddo

Le stufe a pellet rappresentano per tanti italiani la soluzione ad un inverno al freddo e al gelo. Se il gas costa una fortuna bisogna passare al pellet.

I contribuenti non sono disposti a pagare bollette dagli importi stellari per riscaldarsi. Si cercano soluzioni alternative più convenienti.

stufe a pellet
Adobe Stock

Chi desidera risparmiare in bolletta e ridurre i consumi del gas può considerare l’idea di acquistare una stufa a pellet. Da mesi questo metodo alternativo di riscaldamento è alla ribalta, da quando lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha fatto aumentare il costo del gas contemporaneamente ad una riduzione della fornitura. Il pensiero di dover passare un inverno tra razionamenti e piumini in casa spaventa gli italiani. L’obiettivo è trovare l’alternativa perfetta per non utilizzare i termosifoni. Gli sguardi si spostano, così, in direzione delle stufe a pellet sebbene la materia prima stia diventando più difficile da reperire e i costi siano in aumento. Nonostante queste problematiche il pellet rimane la scelta preferita dai contribuenti soprattutto considerando le agevolazioni attivate per ammortizzare la spesa iniziale.

Stufe a pellet, i costi iniziale

Il risparmio con una stufa a pellet si noterà nel medio-lungo periodo. Inizialmente, invece, occorrerà affrontare una spesa onerosa. Un modello ad aria costa tra i 1.500  e i 3 mila euro mentre quello ad acqua si aggira tra i 2.500 e i 4 mila euro. Poi occorre aggiungere i costi dell’impianto, circa 200/300 euro, e della costruzione della canna fumaria, circa 30 euro al metro quadro. Infine, nel calcolo va aggiunto il prezzo del pellet stesso – un sacco da 15 chili costa oggi tra i 9 e 10 euro.

Come ammortizzare la spesa

Una bella somma, dunque, che si può alleggerire approfittando delle agevolazioni statali. Un primo Bonus da valutare è l’Ecobonus che permette di utilizzare la detrazione del 65% per una spesa massima di 30 mila euro. Beneficiari sono coloro che attuano interventi di riqualificazione energetica di immobili già iscritti al catasto o con istanza in corso.

La seconda agevolazione si può richiedere contemporaneamente alla ristrutturazione edilizia della casa. La detrazione, in questo caso è del 50% per un massimo di 96 mila euro di spese. Condizione necessaria è che il rendimento della stufa sia superiore al 70%.

In entrambi i casi, le spese ammesse sono quelle effettuate entro il 31 dicembre 2022.

Attenzione ad un Bonus regionale per l’acquisto delle stufe a pellet

Oltre alle agevolazioni statali, le Regioni possono attivare Bonus in modo autonomo al fine di sostenere i cittadini nell’acquisto di una stufa a pellet. La Regione Lombardia, ad esempio, ha stanziato un contributo da 12 milioni di euro di cui 10 mila dedicati alle persone fisiche e due milioni equamente suddivisi tra enti del terzo settore e PMI.

Condizione necessaria per partecipare l’aver inviato al GSE la domanda per ottenere il contributo previsto dall’articolo numero 4, comma 2, Lettera B dello scorso 16 febbraio 2016. Le richieste dovranno essere inoltrare entro il 15 settembre 2022. Pochi giorni ancora, dunque, per beneficiare dell’agevolazione.

Impostazioni privacy