Pensione, uscire dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi è possibile: ma a quanto ammonta l’assegno?

Andare in pensione con 41 anni di contributi è possibile: ma conviene e soprattutto a quanto ammonta l’assegno?

Sono in molti a chiedersi se andare in pensione con 41 anni di contributi sia davvero conveniente o meno. Ma non solo, a quanto ammonterebbe l’assegno nel caso in cui si optasse per tale soluzione? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

pensione quota 41
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Alimentazione, abbigliamento, bollette di luce e gas, regali ai nipoti e chi più ne ha più ne metta. Sono davvero tanti i costi da dover sostenere e che hanno un peso non indifferente sulle nostre finanze personali. Una chiara dimostrazione di come i soldi siano davvero molto utili nelle circostanze più disparate. A tal fine, pertanto, a rivestire un ruolo importante si annoverano il lavoro prima e la pensione poi.

Proprio soffermandosi su quest’ultima, come noto, per potervi accedere è necessario essere in possesso di determinati requisiti, sia dal punto di vista anagrafico che contributivo. A tal proposito sono in molti a chiedersi se andare in pensione con 41 anni di contributi sia davvero conveniente o meno. Ma non solo, a quanto ammonterebbe l’assegno nel caso in cui si optasse per tale soluzione? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensione con 41 anni di contributi, occhio alle soluzioni: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che giungono buone notizie per molti lavoratori che in possesso di determinati requisiti possono uscire dal mondo del lavoro con 15 anni di contributi. Oggi, invece, ci soffermeremo su un’altra possibilità, ovvero quella di andare in pensione con 41 anni di contributi. A tal proposito infatti, come già detto, sono in molti a chiedersi se questa soluzione sia davvero conveniente oppure no.

Ma non solo, a quanto ammonterebbe l’assegno nel caso in cui si optasse per tale soluzione? Ebbene, come riportato su Informazione Oggi, chi ha maturato 41 anni di contributi può scegliere tra varie opzioni. Innanzitutto, come è facile immaginare, può decidere di accedere alla pensione di vecchiaia. Quest’ultima, ricordiamo, viene riconosciuta alle persone che hanno maturato 20 anni di contributi e che hanno un’età pari almeno a 67 anni.

Ma non solo, è possibile optare anche per Quota 41 per i lavoratori precoci. Quest’ultima viene riconosciuta ai soggetti che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima del raggiungimento dei 19 anni di età e che appartengono a una delle categorie dell’APE Sociale. Ma non solo, è possibile andare in pensione con 41 anni di contributi anche, appunto, con l’APE Sociale per caregiver, disoccupati, lavoratori di mansioni gravose o invalidi con percentuale superiore al 74%.

Da non dimenticare, poi, Opzione Donna e la pensione anticipata ordinaria. Quest’ultima, ricordiamo, consente di accedere al trattamento pensionistico con 41 anni e dieci mesi di contributi se donne oppure 42 anni e dieci mesi di contributi nel caso in cui si tratti di lavoratori uomini.

Pensione con 41 anni di contributi: a quanto ammonta l’assegno? Gli importi che non ti aspetti

Una volta visto con quali requisiti è possibile andare in pensione con 41 anni di contributi, vediamo assieme a quanto ammonterebbe l’assegno nel caso in cui si optasse per tale soluzione. Ebbene, sempre in base a quanto riportato su Informazione Oggi, i lavoratori interessati non subiscono decurtazioni dell’assegno pensionistico se decidono di accedere al trattamento in questione con Quota 41.

Nel caso in cui si tratti di lavoratori precoci, infatti, viene ricordato, l’importo del trattamento pensionistico viene definito prendendo in considerazione tutti i contributi versati. Entrando nei dettagli viene fatto l’esempio di:

un lavoratore che ha iniziato a lavorare nel 1980 e ha 18 anni di contributi maturati prima del 1° gennaio 1996. Con uno stipendio di 1.500 euro riceverà una pensione di circa 1.150 euro netti al mese. Il sistema di calcolo è quello misto, retributivo fino al 31 dicembre 1995 e contributivo dopo questa data, poco vantaggioso per i cittadini.

Raggiungendo la pensione a 67 anni con 41 di contributi e ipotizzando una retribuzione mensile di 1.300 euro, l’assegno pensionistico sarà di 1.150 euro al mese. Alzando lo stipendio a 1.600 euro, la somma mensile sarà di 1.360 euro circa“.

Pensione con 41 anni di contributi: a quanto ammonta l’assegno? Alcuni esempi

Nel caso in cui, invece, si tratti di lavoratrici che vogliono uscire dal mondo del lavoro all’età di 65 anni grazie alla pensione anticipata ordinaria, potranno beneficiare di un trattamento economico pari a 1.300 euro netti al mese. Questo a fronte di uno stipendio pari a 1.600 euro.

L’importo dell’assegno pensionistico sarebbe pari a 1.500 euro al mese, invece, nel caso in cui si decidesse di aspettare di maturare i requisiti necessari per ottenere la pensione di vecchiaia. Per finire non possiamo non citare Opzione Donna.

Quest’ultima, interesserà sapere, si rivela essere la soluzione meno vantaggiosa di tutte. Questo in quanto porta con sé una riduzione dell’assegno pensionistico che dal 10% fino addirittura al 30% dell’importo a cui, invece, si avrebbe diritto attendendo di maturare i requisiti necessari per accedere alla pensione di vecchiaia.

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