Una indagine assolutamente interessante che riguarda uno degli alimenti più apprezzati dai giovani e non solo. Ecco cosa ci svela.
Se si parla di qualità dei cibi che quotidianamente mettiamo in tavola o consumiamo fuori casa, i giorni attuali rappresentano forse il periodo migliore in quanto ad analisi di settore o specifiche. Di questi tempi più che mai possiamo essere realmente, grazie ai mezzi a disposizione di chi lavora per la nostra salute intorno a noi, del livello qualitativo dei nostri alimenti preferiti.
Tra i cibi maggiormente consumati da giovani e meno giovani, in casa o fuori casa troviamo senza ombra di dubbio l’hamburger. Piatto amato da grandi e piccini insomma, spesso servito in tutte le salse e forme. Una domanda però, spesso solletica la curiosità degli stessi consumatori, il quantitativo reale di carne presente in ogni prodotto, di quale percentuale parliamo? Altroconsumo, in merito a questa tematica ha condotto una interessantissima indagine.
Numerosi i test svolti su diverse tipologie di prodotto, chiaramente il tutto è concentrato all’ambito degli hamburger di produzione industriale, niente a che vedere insomma con quelli preparati al momento, ad esempio dal nostro macellaio di fiducia. Il gradimento di tale alimento è dato probabilmente per la ricchezza delle combinazioni possibili. Farciture, spezie e quant’altro che contribuiscono ad arricchire il sapore della stessa carne.
Al di la della qualità della carne, e di tutto ciò che il prodotto alla fine può contenere Altroconsumo si chiede quale sia la percentuale di carne effettiva presente in ogni singolo prodotto. La risposta, di certo non farà piacere ai consumatori italiani. Il gruppo della nota rivista ha analizzato complessivamente 11 diverse tipologie di hamburger di 11 marchi diversi. Il risultato secondo gli stessi organizzatori dell’indagine si potrebbe definire “imbarazzante”.
Hamburger, quanta carne contiene? Ecco quello che davvero contengono certi prodotti
La nota ufficiale di Altroconsumo in merito all’indagine svolta dice quanto segue: “Nel nostro test abbiamo trovato hamburger che a malapena superano il 50% di carne, in qualche caso di qualità scadente. E il resto? Dal bamboo alle fibre del pisello ci sono sostanze usate per ridare consistenza e un po’ di sapore a un prodotto che altrimenti non ne avrebbe”. Secondo gli esperti, l’hamburger alla fine è da considerare un prodotto altamente trasformato.
Proprio per la ragione di cui sopra, lo stesso prodotto viene definito dai professionisti di tale settore come “stressato”. Si prova insomma a dare vivacità e sapore al prodotto utilizzando dei veri e propri espedienti. Questo non vuol dire che il prodotto in se possa essere considerato dannoso per la salute, ma è giusto sapere che in realtà di carne, al proprio interno ce n’è ben poca. La ricetta suggerita dalla stessa rivista potrebbe intrigare non poco i consumatori italiani, fornendo una valida alternativa.
Far da se, questa potrebbe essere la strada parallela da percorrere. Hamburger impiattati o serviti all’interno di un ottimo panino, magari fatti in casa e conditi cosi come si preferisce. Il tutto potrebbe in qualche modo risolvere la problematica maggiore, essere sicuri di quello che si mangia. Un attrezzo per provvedere alla creazione vera e propria di hamburger, una pressa insomma, offrirà l’opportunità di acquistare soltanto del buon macinato, li dove si acquista di solito.
A quel punto potremmo essere certi della qualità della carne utilizzata. Sempre più spesso, insomma, i cibi che quotidianamente finiscono sulle nostre tavole ci vengono svelati per ben altro. Una natura che di certo nella maggior parte dei casi ignoriamo del tutto. In questo caso però l’alternativa può arrivare da noi stessi. Si potrà inventare in casa il prodotto che spesso richiediamo al supermercato di fiducia, con risultati di gran lunga migliori. La verità dei fatti è tutta in certe indagini che si sicuro aiutano i consumatori a scegliere cosa davvero è meglio mangiare, o almeno ci dicono cosa realmente stiamo mangiando.