Pensione, uscire anticipatamente dal mondo del lavoro è possibile: il Bonus che in pochi conoscono

Uscire anticipatamente dal mondo del lavoro è possibile, grazie al cosiddetto bonus anzianità. Ecco chi ne ha diritto e come funziona.

In determinati casi l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale consente di uscire prima dal mondo del lavoro grazie ad una sorta di bonus anzianità. Ma di cosa si tratta e soprattutto chi ne ha diritto? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Il lavoro ricopre senz’ombra di dubbio un ruolo importante nella nostra vita in quanto ci consente di ottenere i soldi necessari per poter sostenere le varie spese della vita quotidiana. Allo stesso tempo non si può fare a meno di pensare a come spesso si riveli essere anche una fonte di preoccupazione. Da qui il desiderio di molti di poter finalmente andare in pensione e staccare così la spina.

A tal fine, come noto, bisogna essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributi. Ebbene, a tal proposito, pertanto, interesserà sapere che in determinati casi l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale consente di uscire prima dal mondo del lavoro grazie ad una sorta di bonus anzianità. Ma di cosa si tratta e soprattutto chi ne ha diritto? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensione, uscire anticipatamente dal mondo del lavoro è possibile, grazie al bonus anzianità: cosa c’è da sapere

Come risaputo, per poter andare in pensione bisogna essere necessariamente in possesso di determinati requisiti sia contributivi che anagrafici. A tal proposito abbiamo già avuto modo di vedere assieme come, ad esempio, per poter ottenere la pensione di vecchiaia sia fondamentale anche la presenza di un terzo requisito. In assenza di quest’ultimo, infatti, non è possibile ottenere l’assegno.

Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che in determinati casi l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale consente di uscire prima dal mondo del lavoro grazie ad una sorta di bonus anzianità. Ma di cosa si tratta e soprattutto chi ne ha diritto? Ebbene, in realtà non si tratta di un bonus, bensì della pensione di inabilità per i dipendenti pubblici.

Pensione di inabilità per i dipendenti pubblici: i chiarimenti dell’Inps

In particolare, così come si evince dal sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale: “qualora un dipendente pubblico non sia in grado di proseguire l’attività lavorativa per l’aggravamento del proprio stato di salute, può chiedere al proprio ente datore di lavoro di essere sottoposto alla visita medico – collegiale per il riconoscimento dell’inabilità”.

Si presenta, in pratica, come una forma di pensione anticipata a cui è possibile accedere nel caso in cui ci si ritrovi a dover fare i conti con un aggravamento del proprio stato di salute. I soggetti interessati, quindi, possono provvedere a presentare apposita richiesta all’ente di riferimento. Il tutto avendo l’accortezza di presentare l’apposita documentazione medica che attesti lo stato di inabilità assoluta e permanente. Ma quanto spetta?

Sempre in base a quanto si evince dal sito dell’Inps, ricordiamo che “il riconoscimento della pensione di inabilità secondo l’articolo 2, comma 12, legge 335/1995 comporta l’attribuzione di un bonus o di un’anzianità convenzionale come se l’iscritto avesse lavorato fino al compimento del 60° anno di età oppure fino al 40° anno di servizio”.

Si tratta, quindi, di un trattamento vitalizio, che può essere comunque revocato nel caso in cui dovessero venire meno le condizioni per cui la misura stessa è stata riconosciuta. Viste le sue caratteristiche, inoltre, ricordiamo che questo tipo di pensione anticipata è incompatibile con lo svolgimento di un lavoro dipendente o autonomo.

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