Ictus e gruppo sanguigno, una connessione c’è: i risultati di uno studio scientifico

Uno studio ha rilevato una connessione tra l’ictus e il gruppo sanguigno di appartenenza. Scopriamo chi è più a rischio di rottura delle arterie. 

I ricercatori hanno individuato la maggiore incidenza di un gruppo sanguigno sul rischio di manifestazione di un ictus. Ecco i soggetti più predisposti.

Ictus gruppo sanguigno
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L’ictus celebrale si verifica con la rottura delle arterie che trasportano il sangue al cervello o con l’interruzione del flusso dovuto ad un coagulo di sangue. Causa principale dell’ictus è l’età avanzata ma la formazione di coaguli è legata anche ad altre motivazioni di varia natura. Indipendentemente dal fattore scatenante, l’ictus provoca gravi conseguenze, dall’invalidità permanente fino alla morte dell’individuo. Da qui l’importanza di prevenire la rottura o la formazione di coaguli seguendo una dieta corretta, eliminando fumo e alcool, svolgendo attività fisica. Diverse ricerche hanno, poi, dimostrato come siano rilevanti anche le predisposizioni genetiche nell’insorgenza di un ictus. Di conseguenza, alcuni scienziati si sono domandati se il gruppo sanguigno rientra tra le cause inalienabili della manifestazione della rottura delle arterie o della creazione di coaguli.

Gruppo sanguigno e ictus, la ricerca sulla correlazione

Il team di ricerca ha studiato la correlazione tra gruppo sanguigno e ictus giungendo ad importanti conclusioni. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Neurology, ha preso in esame 17 mila persone che hanno avuto un ictus. Nello specifico, i ricercatori hanno comparato i dati di questi soggetti con i dati di 600 mila euro sane arrivando alla conclusione che la manifestazione precoce dell’ictus – prima dei 60 anni – ha un legame con il gruppo sanguigno.

Maggiormente a rischio sono i soggetti con gruppo A e O con una percentuale pari a +16%. Gli studiosi hanno, infatti, notato significative associazioni a livello di genoma di EOS con due varianti in ABO, un locus della patologia. Tali varianti marcano i sottogruppi sanguigni 01 e A1 con dimensioni dell’effetto maggiormente rilevanti in EOS rispetto a LOS.

L’importanza della prevenzione

I soggetti con gruppo sanguigno A e 0 dovranno prestare massima attenzione alla prevenzione degli ictus fino a che la ricerca non otterrà altre indicazioni e permetterà di chiarire i meccanismi che aumentano nelle persone il rischio ictus. Tutto inizia dalla dieta alimentare. Per prevenire un attacco è consigliabile assumere vegetali, yogurt, alimenti ricche di fibre. Una riduzione del rischio fino al 20% è stata accertata scientificamente con il consumo di olio extravergine d’oliva, pere, mele e verdure a foglia.

Gli esperti consigliano l’assunzione di 3 porzioni di vegetali al giorno da associare a salmone, pesce azzurro e pesce spada. Da evitare le carni rosse, l’alcool e le bevande zuccherate nonché l’uso del sale (massimo 5 grammi al giorno). Aiutano nella prevenzione, invece, la cioccolata fondente, i latticini, la frutta secca e i cereali integrali (se assunti con moderazione).

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