Banco dei pegni, sempre più italiani in fila di fronte alla triste realtà: come funziona

Il banco dei pegni può rivelarsi la soluzione più adatta per pagare dei debiti in breve tempo. Scopriamo come funziona e quali condizioni impone.

In mancanza di liquidità è possibile impegnare un bene di valore e saldare un debito per poi tornare successivamente a recuperare l’oggetto.

monte di pietà
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Siamo abituati ad associare l’idea del banco dei pegni ai telefilm americani come una realtà lontana da noi. Le circostanze degli ultimi mesi, però, stanno portando tanti italiani a valutare l’importanza di questo servizio che comporta da una parte una rinuncia importante ma dall’altra evita di finire nei guai per debiti. Davanti a spese urgenti o ad una scadenza importante, l’ultima spiaggia potrebbe rivelarsi proprio il banco dei pegni in cui impegnare gioielli o beni di valore. Si avrà l’opportunità, poi, di riscattare l’oggetto in questione rispettando specifiche tempistiche e condizioni.

Banco dei pegni, come funziona l’istituto

Torna alla ribalta il banco dei pegni. Con la pandemia e la guerra tra Ucraina e Russia tante famiglie si stanno trovando in condizioni economiche precarie con la conseguenza di non riuscire a saldare conti o affrontare spese improvvise come può essere la riparazione dell’auto o una bolletta dall’importo oneroso. I tassi di interesse dei mutui, poi, stanno salendo aumentando le rate mensili e può capitare di non riuscire a sostenere l’uscita. Insomma, tante difficoltà che potrebbero essere risolte rivolgendosi ad un vecchio istituto che sta tornando in auge.

Il pegno è una sorta di garanzia che il debitore utilizza con il creditore per ricevere soldi in prestito. Se il debitore non riuscirà a saldare il debito, allora il bene impegnato rimarrà al creditore che potrà rivenderlo per intascarsi la percentuale del ricavato spettante. Attenzione, il creditore non potrà mai diventare proprietario del pegno secondo quanto stabilito dal Divieto di patto commissorio.

Altri dettagli da conoscere

Le società che offrono credito su pegno sono spesso associate delle banche. In cambio di oggetti di valore – gioielli, orologi, quadri, monete antiche… – erogano un prestito corrispondente ad una percentuale del valore del bene (solitamente il 70/80%). Sulla somma prestata, poi, il debitore dovrà applicare degli interessi per poter successivamente riscattare l’oggetto di proprietà. Il valore del pegno viene, dunque, pagato in percentuale dal credito al debitore in contanti oppure tramite bonifico e assegno. Se il debito non dovesse essere saldato il bene verrebbe venduto. Le tempistiche della scadenza del prestito variano da tre a dodici mesi. Superato il termine ultimo si procederà con la vendita all’asta.

In caso di guadagno superiore al valore stabilito dal perito, la differenza verrà versata al debitore ma si tratta di una remota possibilità dato che l’intento di chi compra all’asta è quello di acquistare ad un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato.

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