Non ci resta che un Bot: via all’asta, un’occasione da non perdere

Via alla collocazione della prima tranche dei Bot a 6 mesi. Attenzione alle date: le richieste pervenute al di fuori dei termini stabiliti non saranno accettate.

 

E alla fine non ci resta che un Bot. Ossia l’ultimo da collocare ad agosto 2022. Quelli da 6 mesi per l’esattezza, ossia quelli potenzialmente più interessanti per i piccoli investitori.

Asta Bot
Foto © AdobeStock

La comunicazione è arrivata direttamente dal Ministero dell’Economia, tramite il comunicato numero 150 del 23 agosto. Nell’informativa è stato riferito il calendario per la prenotazione dei titoli di Stato BTP Short Term, in asta il 25 agosto. Potenzialmente un buon investimento, sia in termini di rendimento che di tempistiche. La prenotazione è stata avviata già il 24 agosto, con l’asta che, invece, avverrà a partire dalle ore 11 del 26 agosto 2022. L’occasione è buona, anche se bisogna ricordare di effettuare la prenotazione non oltre la mezzanotte del 25 agosto, mentre sarà fissato al prossimo 29 agosto, alle 15.30, il collocamento supplementare. Il 31 agosto, invece, sarà pubblicato il regolamento dei nuovi Bot, chiudendo il cerchio sull’agenda prevista.

Si tratta della prima tranche del Bot a 6 mesi, quindi il primo dei collocamenti previsti. Il numero di Codice ISIN è IT0005505083, con data di emissione 31 agosto. Per quanto riguarda la durata del titolo, questa è fissata in 181 giorni, ossia al 28 febbraio 2022. La commissione massima è stata fissata invece allo 0,10%, secondo decreto ministeriale del 15 gennaio 2015. Seimila euro come importo minimo offerto. Durante l’asta, inoltre, avverrà anche la collocazione di altri Bot in scadenza il 31 agosto 2022 ma lanciati il 12 del mese.

Bot 6 mesi, collocamento asta competitiva: chi può partecipare

Sarà quindi l’asta competitiva a collocare il Bot a 6 mesi. E gli operatori potranno in quel momento effettuare le loro richieste, con rendimenti espressi in termini percentuali. Attenzione, perché l’indicazione del rendimento sarà obbligatoria: qualora il requisito in questione non sia presente, infatti, le richieste non saranno ammesse all’asta. Altro fattore da ricordare, le richieste d’acquisto non potranno essere superiori a cinque, con importo inferiore a un milione e mezzo di euro ciascuna. L’asta sarà aperta agli operatori Specialisti in titoli di Stato ma anche agli aspiranti Specialisti, i quali dovranno effettuare l’accredito dei relativi importi sui conti intrattenuti coi sottoscrittori. Occhio anche al rispetto dei termini stabiliti.

Alla Banca d’Italia, infatti, le richieste dovranno arrivare entro tali termini ed esclusivamente attraverso la rete interbancaria. L’alternativa sarà addirittura il fax, ma solo nel caso in cui la rete non funzionasse. Non saranno comunque concesse deroghe, nemmeno in questo caso, sulle tempistiche: tutte le richieste che arriveranno oltre la data limite non potranno essere accettate. Poche regole quindi, ma da tenere in seria considerazione. In alternativa, meglio scegliere altri strumenti di investimento. Anche le strade parallele possono essere interessanti.

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