Fortuna… sfortunata: vincono 500 mila euro, poi succede l’incredibile

Hanno vinto mezzo milione alle slot dieci anni fa. Ora devono restituire tutto. Colpa di un guasto e di una situazione particolarmente controversa.

 

Se mai vi fosse il dubbio che giocare alle slot machine fosse un pessimo vizio, l’episodio che ha visto protagonisti tre amici pisani dovrebbe togliere anche il minimo interrogativo residuo.

Slot machine vincita
Foto © AdobeStock

Un paradosso piuttosto che una storia. Perché i tre risultarono effettivamente vincenti nel giocare alle irretenti slot, portandosi a casa nientemeno che 500 mila euro. Per la precisione, grazie a una puntata alle videolottery della Snaitech. Roba di dieci anni fa, rispolverata dalla Corte d’Appello di Firenze che, ora, ha deciso che i vincitori dovranno restituire la somma. A prescindere che ne resti qualcosa o meno. Questo perché, nel 2012, la vincita avvenne in circostanze ritenute dubbie, riferibili a un’anomalia tecnica. I tre, tuttavia, riuscirono a ottenere lo stesso i soldi, tramite un decreto ingiuntivo del Tribunale. Lo stesso che, successivamente, ha ribaltato la sentenza.

Altro che fortuna. A distanza di dieci anni dall’incredibile vincita, dal valore pari a 494 mila euro, i tre si ritrovano una patata bollente fra le mani. E pensare che, all’epoca, era stata la stessa Snaitech a contestare la vincita, allo stesso modo per tutte le giocate vincenti effettuate nell’arco di 17 minuti. Durante i quali, un’anomalia del sistema aveva erogato ticket vincenti con un massimale di 500 mila euro. Il 18 aprile 2012, arrivò persino un comunicato stampa per spiegare quanto accaduto. Chiunque, fra i vincitori, aveva fatto causa per reclamare la vittoria. Nessuno aveva ottenuto i soldi, tranne loro. Lì per lì considerati i fortunatissimi.

Vincono alle slot, ora devono restituire 500 mila euro: le motivazioni

Mai fortuna fu più sfortunata, decisamente. Nel 2018 l’appello concede la ragione. Ora, invece, i giudici ribaltano tutto, condannato gli appellati “a restituire a Snaitech tutte le somme ricevute in dipendenza del decreto ingiuntivo revocato e della pronuncia impugnata, somme da maggiorarsi con gli interessi di legge a decorrere dalle date dei pagamenti. Spese di entrambi i gradi compensate”. In sostanza, secondo i giudici, il malfunzionamento in questione è ormai da considerarsi un fatto accertato e, quindi non più contestabile. Di fatto, quel guasto tecnico, ormai dato per certo, costringe in modo retroattivo alla restituzione delle somme vinte. Le quali, a questo punto, sarebbe stato meglio perderle già all’epoca. Anche perché l’anomalia in questione “era resa del tutto evidente e percepibile dallo stesso giocatore”. Questo perché il jackpot indicato era inferiore alla somma vinta.

Probabilmente sarà la Corte di Cassazione a dare la versione finale. Certo è che, in caso fosse confermata la restituzione delle somme, l’unica soluzione sarebbe il non averle spese. Cosa discutibile considerando i dieci anni trascorsi. A meno che non sia stata investita fruttando qualcosa in più. Ma, al di là delle ipotesi fantasiose, resta il dato di fatto. Il concetto che la fortuna si costruisca con il duro lavoro piuttosto che con una giocata fortunata è stato ribadito ancora una volta. Meglio lasciare le slot dove stanno. Non solo per la dipendenza che creano.

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