Pensione, qual è il momento giusto per uscire dal mondo del lavoro? Facciamo due calcoli

Quando andare in pensione per ottenere una retribuzione più alta? L’età conta oppure in alcuni casi conviene uscire prima dal mondo del lavoro?

Agire o aspettare? La decisione non è semplice e dovrà essere presa calcolatrice alla mano.

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I lavoratori prossimi alla pensione sono pieni di dubbi. La scelta del momento perfetto per lasciare il mondo del lavoro non è sempre facile. La preoccupazione sale soprattutto in questi mesi quando ad un passo dal nuovo anno non si conoscono le condizioni di accesso alla pensione nel 2023. Gli scivoli per l’uscita anticipata verranno confermati o spariranno? E la pensione di vecchiaia a quanti anni si raggiungerà? Rispondere con certezza a queste domande oggi è impossibile. Spetterà al governo che verrà prendere le decisioni più opportune per non deludere i lavoratori e dovrà farlo entro dicembre, mese di presentazione della Legge di Bilancio 2023. Nell’attesa, tanti cittadini si chiedono se sia meglio sfruttare Opzione Donna e l’Ape Sociale fin da subito prima che tale opportunità sfugga. Altri sono fiduciosi e attendono pazientemente. Ma quando è il momento migliore per andare in pensione?

Pensione, quando conviene lasciare il mondo del lavoro

Dal punto di vista economico ritardare l’accesso alla pensione conviene. Più anni si hanno maggiore sarà l’assegno pensionistico. Di contro, però, gli anni di riposo in cui godersi i guadagni della vita saranno di meno. Da qui la decisione per tanti lavoratori di uscire prima dal mondo del lavoro richiedendo la pensione anticipata. Attenzione, però, a non esagerare con l’età minima per non rischiare di rimanere con un pugno di mosche.

Il limite da non infrangere dipende da due variabili che intervengono nel calcolo della rendita futura, l’età pensionabile e il montante contributivo. Parliamo dei due elementi che determinano l’importo della pensione. Al montante contributivo, infatti, viene applicato un coefficiente di trasformazione che dipende dall’età del richiedente. Più è alta l’età anagrafica maggiore sarà il coefficiente calcolato dato che le aspettative di vita si riducono.

Un altro aspetto da considerare per decidere del proprio futuro

Per capire se è meglio agire subito o attendere bisogna tener conto del regime di calcolo applicato alla propria pensione. I regimi sono retributivo e contributivo. Il primo risulta decisamente più vantaggioso rispetto al secondo ed è dedicato a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996. Di conseguenza, per questi lavoratori optare per la pensione anticipata risulta più conveniente rispetto a chi sarà sottoposto a regime contributivo. Stessi contributi, dunque, ma assegni pensionistici di importo differente in base a quando si è iniziato a lavorare.

Il sistema di calcolo contributivo, dunque, porterà le pensioni del futuro ad essere molto più basse rispetto all’ultima retribuzione. La Riforma delle pensioni avrebbe dovuto modificare proprio questo aspetto negativo per i lavoratori. La speranza di un cambiamento, però, deve continuare a restare viva almeno fino a quando non si capirà come e quando andare in pensione nel 2023.

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