No Green Pass, l’Inps chiarisce: “I diritti dei lavoratori sospesi”

Dall’Inps arrivano alcune precisazioni fondamentali sul Green Pass rafforzato. Anche gli assenti ingiustificati possono avere la malattia.

 

Sentir parlare ora di Green Pass sembra quasi anacronistico. Eppure, la certificazione verde era in vigore non più di pochi mesi fa, con il suo carico di dibattito pubblico fra favorevoli e contrari.

Green Pass lavoratori sospesi
Foto © AdobeStock

Sull’argomento, però, è tornato addirittura l’Inps, con una circolare chiarificatrice volta a determinare, una volta per tutte, quali sono i diritti dei lavoratori sospesi perché non in possesso del Green Pass rafforzato. Nello specifico, si conferma quanto già si sapeva: ossia che i lavoratori assenti ingiustificati per tale ragione, sono sospesi dalla retribuzione e non ricevono contributi previdenziali. Né, tantomeno, maturano ferie e Tfr. Tuttavia, resta il diritto alla malattia, così come quello relativo al congedo parentale e ai permessi previsti in caso di fruizione dei benefici della Legge 104. In sostanza, anche a fronte delle limitazioni date dall’assenza del Green Pass in forma rafforzata, anche questi lavoratori mantengono alcune tutele.

La circolare dell’Inps, chiaramente, fa riferimento al periodo durante il quale la certificazione verde è stata richiesta in forma obbligatoria. L’Istituto di Previdenza sociale, però, precisa anche qualcos’altro. Nel caso in cui il lavoratore risulti sprovvisto per giornate diverse da quelle soggette ad assenza ingiustificata, avrà comunque la possibilità di usufruire “degli istituti di assenza ammessi in costanza del rapporto di lavoro dall’ordinamento”. L’unica condizione è che questi siano subordinati ai relativi requisiti di legge. Si fa riferimento, in questo caso, all’assenza per malattia, oppure ai permessi relativi alla Legge 104 o al congedo parentale.

Inps, la disciplina sul Green Pass rafforzato: ecco quando spettano i permessi

La precisazione dell’Inps è stata necessaria, in quanto l’introduzione in forma obbligatoria del Green Pass aveva sostanzialmente ridisegnato l’assetto delle agevolazioni concesse ai lavoratori. E, dal momento che la retribuzione era stata sospesa, il timore che anche il resto delle indennità fosse coinvolto nel nuovo quadro normativo aveva fatto sobbalzare molti lavoratori. L’Istituto, invece, ha spiegato che i diritti in questione, entro determinati limiti temporali, vengono riconosciuti ai sensi della normativa vigente. Senza far quindi direttamente riferimento a quella relativa alla certificazione verde rafforzata. Anzi, l’Inps stesso ha precisato che, in tal senso, “non assume alcun rilievo il motivo della sospensione dal lavoro, rientrando in tali casistiche anche le situazioni di assenza dal lavoro arbitraria e ingiustificata”.

A ogni modo, si precisa ancora che spetterà al medico certificatore accertare la sussistenza di uno stato patologico tale da determinare la fruizione dell’indennità. Pena, l’incorrere in un reato di falso ideologico. L’Inps, infatti, parla di “scienza e coscienza”, da parte del medico, nell’attestare in assoluta veridicità la presenza della malattia che dà diritto, anche in stato di sospensione, alla fruizione delle agevolazioni previste. Per il resto, tutto come prima. La precisazione dell’Istituto fa riferimento esclusivamente ai sospesi ingiustificati. La restante parte dei lavoratori non ha visto, né vedrà, modifiche di sorta all’assetto base del contratto. Le ultime normative in merito erano state introdotte nel mese di aprile.

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