Autovelox, i Comuni fanno cassa e gli automobilisti perdono soldi: le città più severe

Gli autovelox sono strumenti nelle mani dei Comuni per far cassa. Scopriamo quali sono le città che aumentano notevolmente le entrate multando gli automobilisti.

Vi presenteremo la classifica dei Comuni più ricchi grazie agli autovelox piazzati per sorprendere gli automobilisti e sanzionarli per la velocità eccessiva.

autovelox Comuni
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Non rispettare i limiti di velocità comporta multe onerose per la gravità dell’infrazione commessa. Se i limiti esistono è per evitare incidenti e fuori strada ma, diciamo la verità, non è sempre così. In caso di curve continue, di strade con molti incroci e uscite di automezzi è normale che si debba restare al di sotto di basse velocità come 30 o 40 chilometri orari. L’autovelox, in questo caso, scatterà una fotografia a chi ha realmente messo in pericolo sé stesso e gli altri prendendo una curva a 70 kh/h. Ci sono casi, poi, in cui gli autovelox vengono piazzati con un po’di strategia da parte dei Comuni. Il riferimento è alle strade con limiti di velocità bassi nonostante siano rettilinei privi di pericoli.

Non solo, alle volte la presenza dell’apparecchio non viene nemmeno segnalata oppure vengono piazzati dove poco visibili. Con le nuove direttive introdotte dal Codice della Strada gli automobilisti dovrebbero essere più tutelati ma, al momento, i Comuni fanno cassa con le multe degli autovelox.

Autovelox, quali città si arricchiscono grazie alle multe per eccesso di velocità

Nel 2021 le principali città italiane hanno incassato 47 milioni di euro grazie al sistema di controllo della velocità. La corona di città regina delle multe va a Milano con 13 milioni di euro entrati a far cassa. In realtà, non ci sono tante concorrenti a sfidare la capolista. Secondo la normativa, infatti, i Comuni hanno l’obbligo di presentare al Governo il resoconto dei guadagni legati alle violazioni del Codice della Strada entro il 31 maggio di ogni anno. Tali rendiconti devono, poi, essere pubblicati sul portale del Ministero dell’Interno per soddisfare il requisito di trasparenza. Ebbene, l’obbligo in questione viene rispettato da poche amministrazioni comunali.

Tenendo conto di questo “dettaglio”, Milano ha riportato 102,6 milioni di euro di introiti per le contravvenzioni stradali su un totale di 398 milioni di euro di guadagno per i restanti Comuni italiani che inviano la comunicazione obbligatoria.

La classifica stupisce

Dietro Milano troviamo Torino con introiti di 5 milioni di euro per l’autovelox e poi Roma con 4,6 milioni di euro di incassi per l’autovelox (94,1 milioni per le infrazioni totali). Cifre molto alte ma che in proporzione risultano meno sorprendenti rispetto ai risultati di Colle Santa Lucia, un paesino sulle Dolomiti di 360 abitanti. Nelle casse dell’amministrazione comunale sono entrati 552 mila euro in un anno. E non è il solo caso particolare in Italia. Il Comune di Melpignano in provincia di Lecce ha registrato introiti per 5 milioni di euro ossia 2.300 euro a cittadino considerando i 2.135 abitanti.

Nettamente inferiori le cifre per gli abitanti di Bologna con 96 euro a persona, Milano con 74,9 euro a persona, Genova con 61,7 euro, Firenze con 57,9 euro. La classifica, poi, riporta introiti irrisori per Napoli, 27 mila euro in un anno, e guadagni inesistenti per Bari, Perugia, Catanzaro e Campobasso. Una differenza che fa pensare e non convince né gli automobilisti né il Ministero dei Trasporti. Con le nuove direttive del Codice della Strada ci saranno controlli più stringenti per non consentire ai Comuni di incassare senza comunicare per spendere i soldi in maniera diversa rispetto a quanto stabilito dalla Legge.

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