Bonus in busta paga, 600 buoni motivi per sorridere: arriva la detassazione

Con il Decreto Aiuti Bis arriva il Bonus in busta paga che pone 600 euro come limite massimo per la detassazione dei benefit aziendali.

I datori di lavoro potranno aiutare i dipendenti grazie all’innalzamento della soglia massima da considerare per la detassazione in busta paga.

Bonus busta paga
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Gli interventi previsti dal Decreto Aiuti Bis sono numerosi. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta ieri, 9 agosto 2022, potranno cominciare ad essere attivati. Ricordiamo che il provvedimento nasce dall’esigenza di sostenere economicamente gli italiani contro l’inflazione. I prezzi hanno raggiunto livelli altissimi senza che vi siano pensioni e stipendi adeguati a sostegno dei rincari. Riscontrata la difficoltà per tante imprese e famiglie di sostenere le onerose spese, l’esecutivo dimissionario ha messo in moto la macchina degli aiuti. Sebbene alcuni interventi risultino agli occhi dei cittadini irriverenti il riferimento è al taglio del cuneo fiscale e alla rivalutazione anticipata delle pensioni – altre misure appaiono più efficaci.

Bonus in busta paga, come funziona

Il DL Aiuti prevede la possibilità per i datori di lavoro di erogare bonus ai dipendenti del valore di 600 euro esentasse. L’articolo di riferimento è il numero 12 contenente misure rivolte alle tematiche dell’energia, delle politiche sociali, dell’emergenza idrica e delle politiche industriali. Tra gli interventi alcune direttive fiscali sul welfare aziendale.

Il termine indica i benefit e le prestazioni che l’azienda eroga dipendenti per migliorare la qualità della vita e il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie. Con il DL Aiuti, nello specifico, il Governo ha pensato di dare ai datori di lavoro gli strumenti giusti per poter supportare i dipendenti in questo difficile periodo storico. Il potere d’acquisto sta perdendo colpi, l’inflazione avanza e i prezzi sono lievitati. Di conseguenza la decisione di detassare i benefit innalzando la soglia prevista in precedenza dal Testo Unico sulle imposte dei redditi.

I dettagli del provvedimento

I datori di lavoro possono riconoscere bonus esentasse fino a 600 euro in busta paga (prima del DL Aiuti BIS la soglia limite era fissata a 258 euro). Il periodo d’imposta di riferimento per l’applicazione della nuova direttiva è il 2022. L’articolo 12 stabilisce che il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti non concorre a formare il reddito. Stesso discorso per le somme erogate o rimborsate ai datori di lavoro per pagare utenze domestiche dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua. Tutto entro il limite massimo di 600 euro.

Le aziende potranno puntare sul benessere dei lavoratori erogando aiuti in busta paga esentasse. Non vige alcun obbligo in tal senso, sostenere economicamente o meno i lavoratori è una decisione che i datori di lavoro possono prendere liberamente. Tra i benefit da riconoscere citiamo i rimborsi spese, i contributi per pagare le bollette, l’assistenza sanitaria integrativa e i bonus per il sostegno dei figli a carico. La speranza è che grazie al provvedimento un numero più cospicuo di aziende provvederà ad erogare i benefit.

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