Vogliono sconfiggere la morte: “la prima persona che vivrà fino a 1.000 anni è già tra noi”

Gli scienziati vogliono sconfiggere la morte rallentando l’invecchiamento e allontanando il momento in cui si esalerà l’ultimo respiro.

Alla morte non c’è rimedio, è un’affermazione che non si può smentire ma perché non prevenire e cercare di allungare il più possibile la vita?

sconfiggere la morte
Adobe Stock

I medici lottano per curare le malattie più letali. Si spendono milioni e milioni di euro nella ricerca per sconfiggere il cancro, le leucemie, le malattie rare e croniche ma, fino a questo momento, nessuno di noi avrebbe mai ipotizzato che alcuni scienziati stessero cercando un rimedio alla morte. Il dover accettare che prima o poi arriverà l’invecchiamento e poi il sonno eterno non è, secondo alcuni ricercatori, l’unica possibilità. L’alternativa è curare questo invecchiamento e allontanare per molto tempo il problema del decesso. A sostenerlo è il gerontologo e biomedico Aubrey de Grey. Una sua affermazione ha destato molto stupore, “la persona che vivrà fino a 1.000 anni è già tra noi“.

Sconfiggere la morte, l’obiettivo è veramente perseguibile?

Aubrey de Grey non accetta i limiti. Secondo il biomedico le persone possono essere curate ad oltranza e mantenute in salute frenando l’invecchiamento. Le ricerche degli scienziati si sono soffermati sulla medusa immortale, un animale che dallo stadio adulto può tornare a quello di polipo se minacciato. Un vero inganno alla morte per il Turritopsis dohrnii.

In relazione agli umani, gli scienziati hanno concentrato l’attenzione su quelle persone che vivono non solo molto a lungo ma anche senza quelle malattie croniche che affliggono le persone anziane. Pur avendo lo stesso stile di vita con vizi e cattive abitudini, il loro organismo sopravvive in modo eccellente. Il genoma di questi uomini potrebbe nascondere dei segreti che non rimarranno a lungo indecifrabili. Secondo il professore di epidemiologia e biostatistica Jay Olshansky dell’Università dell’Illinois alla Chicago School of Public Healt riuscire a carpire i segreti del genoma dei cosiddetti super-agers potrebbe consentire di sviluppare interventi terapeutici che mirino alla duplicazione degli effetti di invecchiamento rallentato.

Mantenere le persone in salute aumenterebbe la loro longevità e allontanerebbe il momento della morte. Continuando le ricerche e gli studi, dunque, una persona già vivente potrebbe in un futuro vivere fino a mille anni. Un traguardo molto lontano nel tempo che forse non tutti sarebbero disposti a raggiungere soprattutto se la sopravvivenza non fosse garantita anche per i propri cari. L’immortalità è sicuramente un concetto che affascina ma vivere realmente infinite vite potrebbe rivelarsi tutt’altro che piacevole.

Impostazioni privacy