Autostrada o mare il ritornello non cambia: prezzi folli per chi acquista

I consumatori, in Italia ,e purtroppo non solo, sono puntualmente bastonati da prezzi altissimi e servizi spesso non all’altezza.

Viaggiare in linea di massima non è certo la cosa più economica di questo mondo, questo è poco ma sicuro. In genere, gli italiani si guardano bene dall’essere coinvolti in pacchetti, se si tratta di viaggi organizzati, ritenuti troppo di dispendiosi. Di conseguenza si preferisce viaggiare per cosi dire in proprio, o magari provare quanto più possibile a contenere le spese.

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Che si viaggi in auto, in treno o ad esempio in nave la differenza sostanzialmente è davvero minima se si considerano quelli che possiamo definire consumi di una famiglia tipo, ma non solo, in viaggio. Se si viaggia ad esempio in autostrada, la sosta obbligata per rifocillarsi  e quant’altro è quella all’Autogrill, per quel che riguarda treno o nave, invece è possibile utilizzare bar e ristoranti presenti sullo stesso specifico mezzo di trasporto. In ogni caso le nostre finanze sarebbero in serio pericolo.

Sappiamo tutti quanto costano mediamente panini e bibite in autogrill, quanto costa un caffè, mangiare un gelato oppure acquistare qualsiasi altra cosa. Il fatto che alcune soste diventino praticamente obbligate per gli automobilisti spinge chi sta dall’altra parte ad aumentare i prezzi spesso in maniera del tutto sconsiderata. Ecco cosi che anche un sosta di pochi minuti può trasformarsi in un vero e proprio salasso. Per un panino, una bibita ed un caffè in Autogrill potrebbero volerci mediamente 12 o 13 euro. Immaginiamo quanto potrebbe spendere una famiglia di, ad esempio, quattro persone.

Stesso discorso per quel che riguarda treno oppure nave. Il passeggero è di fatto obbligato a scegliere quei canali di vendita, di conseguenza, sempre dall’altra parte si applica una politica dei prezzi abbastanza discutibile. Ecco allora che un caffè può costare molto più di 1 euro, un panino tranquillamente 10 euro e tutto e cosi via. Ci sono alcuni casi però che non passano affatto inosservati. Attraverso i social spesso quelli che sono i classici clienti protestano. Si scambiano pareri, denunciano l’aumento sconsiderato delle tariffe. Potrebbe servire a poco, è vero, ma quantomeno in questo modo sperano di fare pubblicità negativa a quella specifica azienda.

Autostrada o mare il ritornello non cambia: il caso del traghetto dai prezzi davvero improponibili

Prezzi in nave

Di questi tempi, approfittando delle ferie estive milioni di italiani si spostano in lungo ed in largo per concedersi qualche giorno di meritato riposo, al mare oppure in montagna. Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere, sui social, una discussione nata proprio in merito all’aumento dei prezzi, in alcuni casi sconsiderato praticati da una compagnia di navigazione che ricopre tra le altre la tratta Palermo-Genova. Il tutto nasce dalla constatazione che li, in nave, una lattina di Coca Cola o di un’altra classica bibita gassata, dal contenuto di 33cl è veduta all’incredibile prezzo di 3,20.

Polemiche e commenti molto pungenti hanno seguito la pubblicazione del post in questione. Come è possibile vendere un prodotto che generalmente in certe zone d’Italia costa anche 50 cent a 3,20? Il tutto sembrerebbe essere giustificato dai costi e quant’altro, solito ritornello che per chi vende vale in tempo di crisi e non. La realtà, secondo molti è che chi vende, per l’appunto, tende ad approfittare di specifiche situazioni e condizioni. Una cosa del tipo: “Puoi comprare solo da me, quindi ti spello vivo”.

La conclusione, secondo molti utenti coinvolti nell’acceso scambio di vedute sarebbe quella di evitare di acquistare prodotti quando si è in viaggio. Portarsi tutto da casa insomma, organizzarsi con termos per panini e bibite e fare in modo che nessuno possa approfittarsi della situazione. L’idea è validissima, certo, ma per alcuni poco pratica. La soluzione dovrebbe stare nel mezzo, almeno si immagina. La situazione non cambierà, questo è poco ma sicuro, quindi meglio correre ai ripari per non rischiare di essere realmente spennati.

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