Il 25 settembre si vota: ecco quanto guadagneranno gli scrutatori

Il paese è chiamato al voto dopo la burrascosa fine del Governo Draghi. Ecco quanto andrà a guadagnare chi presterà servizio ai seggi

I cittadini italiani il prossimo 25 settembre saranno chiamati al voto per rinnovare il Parlamento e provare a dare al paese un nuovo Governo dopo la fine rovinosa e per certi versi inaspettata dell’esecutivo Draghi, che almeno stando alle previsioni sarebbe dovuto restare in carica fino al 2023, scadenza naturale dell’attuale legislatura. Invece il Governo non c’è più ed il voto anticipato è ormai ufficiale.

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In questa delicatissima fase, tra l’incertezza generale che domina il clima nel nostro paese e non solo, gli italiani saranno chiamati al voto per esprimere, almeno si spera, una nuova maggioranza che possa governare il paese per i prossimi cinque anni. I sondaggi politici però mostrano altrettanta incertezza in quelle che sono le intenzioni di voto de cittadini. Il rischio grande è quello di ritrovarsi a fine settembre con una nuova fragile maggioranza di quella che potrebbe essere la coalizione vincente.

In questo clima di profonda fragilità e scarso equilibrio, insomma, la macchina organizzativa si è subito messa al lavoro per garantire per il prossimo 25 settembre il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Grande interesse per i cittadini è anche rivolto a quelli che saranno i compensi di coloro che di fatto andranno a prestare servizio ai seggi. Presidenti, segretari e scrutatori. Come sappiamo gli stessi compensi variano a seconda del tipo di elezione da svolgere ed al numero delle schede previsto.

Le prossime operazioni di voto per la scelta dei rappresentanti alla Camera dei Deputati ed al Senato, insomma si preannunciano quanto mai decisive. Un momento di forte crisi come quello attuale ha bisogno di una stabile maggioranza che possa condurre il paese verso una condizione quanto più equilibrata possibile. In quanto ai compensi precedentemente citati la questione resta legata quindi alle stesse operazioni di voto previste, alla loro struttura, in parole povere.

Il 25 settembre si vota: i compensi di presidenti, segretari e scrutatori

Cosi come noto il presidente di seggio è colui che ha di fatto la responsabilità effettiva delle operazioni di voto. La figura infatti garantisce che vengano rispettate tutte le norme del caso e dirigerà, per cosi dire, le operazioni di scrutinio. Il tutto, ovviamente una volta terminato lo stesso orario delle votazioni. Il segretario, persona scelta dallo stesso presidente gestirà oltre che la parte per cosi dire amministrativa del voto insieme allo stesso presidente, anche le operazioni stesse di voto.

Gli scrutatori, infine, sono coloro che praticamente si occuperanno della registrazione degli elettori al seggio e consentiranno loro di mettere in atto il proprio diritto alla votazione. I compensi previsti, chiaramente risulteranno più alti in base alle stesse responsabilità dei vari responsabili del seggio. Per essere iscritti alle liste dalle quali verranno estratti presidenti e scrutatori sarà necessario fare domanda presso il proprio comune di residenza.

Generalmente tale domanda va presentata nel mese di novembre. A ridosso della giornata di votazioni saranno quindi estratti i nomi di coloro che andranno a formare la squadra che presterà servizio nei vari seggi dislocati su tutto il territorio nazionale. Il compenso previsto per questa tornata elettorale stando a quelle che sono le ultime informazioni reperibili in merito dovrebbero seguire la seguente logica:

  • il presidente seggio riceve un rimborso di 187 euro (150 euro di “paga” base più una maggiorazione di 37 euro)
  • il compenso per gli scrutatori e i segretari di seggio delle elezioni politiche 2022 è di 145 euro (120 euro di onorario base più una maggiorazione di 25 euro per l’elezione concomitante)
  • per i seggi speciali il rimborso è di 90 euro per il presidente di seggio e di 61 euro per ogni scrutatore.

I pagamenti saranno gestiti in seguito dai singoli comuni nel momento in cui saranno stanziati i fondi necessari per la copertura di tali spese. Il 25 settembre, insomma, non è affatto lontano. Gli italiani sperano di trovare all’indomani di quella data un Governo che assicuri stabilità e successi al paese. La speranza in questo caso è assolutamente d’obbligo.

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