Cervello, occhio a come lo nutriamo: “Evitare questi cibi”

Il nutrimento è una componente fondamentale della nostra esistenza. E anche il cervello ha bisogno di ricevere un apporto. Quello giusto però.

 

Il nostro modo di pensare ci proietta su un concetto semplice: l’apporto nutritivo serve al nostro corpo per mantenersi in forma. Con effetti deleteri se non fornito in modo adeguato.

Cervello cibi dannosi
Foto © AdobeStock

Il punto, però, è che buona parte delle nostre abitudini alimentari potrebbe essere utile anche alle nostre capacità cognitive. Così come altre sostanze assunte magari via farmaco. Ma concentrandoci per un momento sul fattore alimentare, gli esperti tengono alta l’attenzione: il cervello, essendo l’organo regolatore dell’intera vita umana, andrebbe sostenuto con uno stile di vita il più sano possibile. E, sempre secondo gli esperti, alcuni alimenti sarebbero da evitare, se non in assoluto perlomeno in modo frequente. Questo perché inciderebbero non solo sullo stato di salute dell’organo ma anche sugli effetti riflessi legati alle emozioni: memoria, umore, ecc. Addirittura, alcune stime associano un certo tipo di nutrizione alla demenza.

A questo proposito, addirittura 65 milioni di persone sarebbero a rischio, entro il 2030, di incappare in questo tipo di situazione. È chiaro che tali affermazioni si scontrano con le reali previsioni mediche. Tuttavia, volendo per un momento guardare dall’alto la questione, è chiaro che alcuni cibi appaiano di per sé poco indicati a comparire frequentemente all’interno di una dieta. Si tratta di quegli alimenti (o bevande) che tendenzialmente associamo a effetti deleteri se l’assunzione figura in grande quantità. In sostanza, al netto delle prescrizioni, è anche il buonsenso ad animare le buone virtù alimentari.

Cervello, i cibi non sono secondari: il parere degli esperti

Un esempio abbastanza emblematico è quello delle bevande gassate o zuccherate. Naturalmente sarebbe il girovita a risentire della loro assunzione frequente e, nondimeno, la componente di zuccheri presente nel nostro organismo. Ad esempio, un elevato consumo di tali bevande comporta il rischio di diabete di tipo 2 ma anche malattie cardiache. Per quanto riguarda il cervello e le sue funzioni, secondo alcuni esperti l’eccessiva assunzione potrebbe implicare effetti sullo sviluppo di Alzheimer. I livelli elevati di zuccheri, inoltre, potrebbero aumentare il rischio di demenza. Attenzione anche ai cosiddetti grassi trans, insaturi, tendenzialmente non nocivi (si trovano infatti in prodotti animali come la carne). Occhio però a quelli prodotti industrialmente, ossia i cosiddetti oli vegetali, presenti in glasse, margarina e addirittura in biscotti preconfezionati. Anche i dolcificanti come l’aspartame devono essere consumati con prudenza.

Sì, nella black list va inserito anche l’alcol. Probabilmente la componente che più viene associata a danni a livello cerebrale, non solo per gli effetti diretti sulla lucidità se il consumo dovesse essere eccessivo ma anche per la riduzione del volume cerebrale. Il che influenzerebbe il metabolismo e i neurotrasmettitori. Inoltre, le persone preda dell’alcolismo hanno spesso carenza di vitamina B1. Attenzione quindi a non esagerare con l’assunzione di determinati cibi o bevande. La prudenza dev’essere massima rispetto agli alimenti comunemente più lavorati a livello industriale o che, per sapienza popolare, vengono accostati a effetti potenzialmente deleteri. I consigli dei nutrizionisti, in questi casi, valgono comunque più di ogni sentito dire.

(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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