Libretto postale: con la nuova versione on line possono rubarci tutti i soldi

La nuova frontiera spesso può portare a rischi assolutamente non previsti. La tecnologia insomma può far danni.

In alcuni casi il fattore tecnologico, l’evoluzione di una tale situazione, la crescita di un determinato prodotto in chiave totalmente innovativa può rappresentare un serio rischio per i cittadini. Può sembrare assurdo ma in realtà è proprio cosi. Quello che potrebbe accaderci non è minimamente considerato dall’utente, la ragione in un certo senso è molto semplice.

libretto postale dematerializzato
Adobe Stock

Uno dei prodotti postali di maggior impatto, storicamente sulla popolazione italiana è senza ombra di dubbio il libretto postale. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio salvadanaio gestito attraverso l’efficienza e la dinamicità di un istituto come per l’appunto Poste Italiane che negli anni è capace di fornire anche un minimo di rendimento. Con il passare degli anni però le cose sono cambiate, il progresso tecnologico, insomma, ha fatto la sua parte.

Quello che gli utenti, i clienti di Poste Italiane si sono ritrovati di fronte è un prodotto molto diverso da quello che avevano imparato a conoscere negli anni. Il libretto postale, cartaceo, quello che si portava sempre con se, si conservava gelosamente in casa. Il prodotto che ci consentiva di constatare in ogni momento grazie al tipico foglio delle operazioni versamenti e prelievi da quello che poteva essere definito una sorta di conto corrente primordiale.

L’accesso del cittadino medio al prodotto finanziario insomma, qualcosa di molto graduale cresciuto negli anni. Oggi come si diceva il discorso è molto diverso. Il libretto è gestibile on line, non più carta, non più operazioni leggibili e verificabili cosi al volo. Si utilizza un app per gestire il tutto, si utilizza una carta per prelevare eventualmente denaro contante. I rischi però in questo caso sembrano essere aumentati. Il motivo? Apparentemente insignificante.

Libretto postale, con la nuova versione on line il rischio furto è molto più probabile

Paradossalmente l’impatto tecnologico ha fatto crescere i rischi legati alla sicurezza del prodotto stesso. Cosi come abbiamo anticipato al giorno d’oggi la gestione del libretto postale è completamente diversa da quella che potevamo in qualche modo riscontrare soltanto venti o trent’anni fa. Oggi, una carta, una sorta di vero e proprio bancomat offre l’opportunità di gestire il saldo del proprio libretto postale. Il tutto inoltre può essere comodamente gestito dal web.

Con la carta in questione è chiaramente possibile prelevare contanti ed effettuare determinate operazioni di natura finanziaria. Il libretto in questione è quello denominato Smart, quello che insomma oggi è sempre più dinamico e funzionale alle esigenze dei cittadini. Inoltre è possibile modificare in ogni momento il Pin che consente l’accesso all’area personale del libretto postale. L’operazione può essere effettuate semplicemente attraverso il proprio profilo on line.

L’autonomia concessa indirettamente in alcuni casi all’utente in questione porta in qualche modo anche ad una serie di potenziali rischi. La possibilità concreta di mettere a repentaglio la propria sicurezza attraverso operazioni affrettate e spesso poco ponderate, ad esempio. In certi casi, più che mai, bisogna stare attenti e limitare quanto più possibile proprio quei rischi che possono metterci in estrema difficoltà. Qualcosa che avviene purtroppo molto spesso riguarda la conservazione de Pin della propria carta.

Certe situazioni vedono infatti i cittadini conservare ad esempio il Pin della propria carta nel portafogli insieme alla stessa carta libretto. Questo vuol dire che se si dovesse perdere il portafogli o se questo dovesse essere rubato ci sarebbe il rischio concreto di perdere tutti i propri soldi. La tecnologia che insomma può causare danni, può rappresentare un serio danno. Il progresso, gestito male che diventa rischio. I nostri soldi proprio per questo motivo, potrebbero essere seriamente pericolo. La realtà dei fatti, purtroppo è questa.

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