Saldi estivi, convenienza e… truffe! Fumo dalle orecchie per i consumatori

Le truffe dei saldi estivi sono iniziate provocando la rabbia dei consumatori. I pericoli si nascondono dietro ogni vetrina, vediamo come evitarli.

La ricerca dei migliori affari durante i saldi estivi si rivela vana in molti casi. I commercianti furbetti pensano di raggirare i clienti ma smascherarli è possibile.

truffe saldi estivi
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Il 2 luglio sono iniziati i saldi estivi e le truffe ai clienti. L’obiettivo dei truffatori è fare soldi a discapito dei cittadini e gli sconti su abbigliamento, accessori, articoli per la casa, elettronica e via dicendo sono un ottimo modo per aumentare i guadagni. Gli amanti dello shopping attendono con ansia l’inizio dei saldi per poter rivoluzionare il proprio guardaroba. Gli sconti del 30%, 50% o addirittura del 70% promettono grandi occasioni di risparmio. Se solo fossero reali sarebbe sicuramente così ma in tanti negozi si sente puzza di bruciato. I clienti stanno rilevando la presenza di numerosi commercianti disonesti che oltre a tirare fuori gli scarti di magazzino applicano uno sconto fasullo. Segnano un iniziale prezzo di vendita non veritiero riportando, poi, come prezzo finale quello proposto nei periodi senza saldi.

Truffe dei saldi estivi, come tutelarsi

Il guadagno a tutti i costi, anche a discapito dei clienti. I negozianti disonesti attuano diverse truffe a danno dei consumatori senza che la coscienza li redarguisca. L’aumento del prezzo iniziale su cui applicare lo sconto è il raggiro più comune e non sempre si può smascherare. Per riconosce la disonestà, infatti, bisognerebbe fare un giro per negozi prima dell’inizio dei saldi in modo tale da individuare gli articoli preferiti da acquistare e appuntare il prezzo di vendita. A Roncadelle, in provincia di Brescia, sono stati denunciati quattro commercianti di un centro commerciale per questo tipo di raggiro. La multa da pagare è di 1.000 euro ma sarà soprattutto il passaparola la vera punizione per i negozianti disonesti.

I furbetti vanno banditi e la preferenza dei clienti dovrebbe essere rivolta verso i commercianti onesti che applicano sconti reali.

I raggiri continuano fuori da negozio

La frenesia dello shopping porta il consumatore a passare intere giornate nei centri commerciali o in giro per la città alla ricerca degli acquisti perfetti. Questa ricerca può stancare e far abbassare la guardia davanti ad un comune raggiro che avviene nei parcheggi dei grandi store. Il riferimento è alla famosa truffa dello specchietto. Uscendo dal parcheggio si sente un rumore. Una persona ci accusa di avere rotto lo specchietto facendo manovra e chiede i soldi per la riparazione contando sul fatto che per un piccolo danno la vittima non si rivolgerà all’assicurazione e pagherà in contanti. Nessuno, infatti, vorrà far alzare il premio della polizza.

Per tutelarsi da questo tipo di raggiro esiste una sola soluzione. Informare il presunto malvivente che si procederà con il chiamare i Carabinieri. Nella maggior parte dei casi il truffatore scapperà manifestando la vera intenzione.

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