Una moneta che in un certo senso ha già fatto storia. Stiamo parlando di un esemplare assolutamente unico.
Abbiamo visto come, negli ultimi anni, il mercato dei collezionisti sia letteralmente esploso. Milioni di nuovi appassionati si sono aggiunti a quanti negli ultimi anni hanno letteralmente contribuito alla diffusione di una passione che è molto di più di un semplice hobby. Stiamo parlando in alcuni casi di un vero e proprio culto, qualcosa che arriva da molto lontano, che ha radici più che profonde.
Al giorno d’oggi quello che è considerato un vero e proprio culto contribuisce ormai a rendere più che affascinante un mercato che ha codici e dinamiche abbastanza unici nel proprio genere. Parliamo del mercato dei collezionisti, parliamo di logiche che spesso sfuggono, di dinamiche che non sempre rispondono nell’immediato alla domanda che il curioso porrebbe. Il mercato dei collezionisti insomma vive in qualche modo a se, con regole tutte sue.
La domanda che in genere ci si pone riguarda in effetti l’intera esperienza di una determinata moneta. Dal momento del suo conio fino a quello in cui una determinata valutazione di fatto va a determinare l’intera vita dell’esemplare in questione. Come si arriva dunque ad una certa valutazione, quali fattori incidono più di altri. Quello che succede, di fatto, ha una sua unicità, nel senso che non sempre rispecchia valori definibili universali.
Monete, quella da 1 euro arriva dalla Grecia: la guerra delle aste on line
Ad incidere sul valore della moneta, quello complessivo, finale potremmo dire in un certo senso sono come detto una serie di fattori. Il contesto storico che ha portato al conio dell’esemplare ad esempio va preso assolutamente in esame. Il soggetto riportato su una delle due facciate, rappresenta allo stesso modo un aspetto da non sottovalutare. Che si tratti di un personaggio storico o di un evento celebrato o in qualche modo promosso.
Ci troviamo poi di fronte all’ipotetica presenza di errori di conio, difetti insomma che possono portare alla moneta in questione una valore assolutamente non considerato. Uno degli esemplari che negli ultimi anni ha preso di più le intenzioni dei collezionisti di tutto il mondo e degli appassionati in genere è quello da 1 euro con l’immagine del gufo in bella mostra. Stiamo parlando un un esemplare dal doppio significato, per cosi dire, addirittura dalla doppia natura.
La moneta in questione, cosi come anticipato, negli ultimi tempi ha scatenato delle vere proprie battaglie on line a colpi di rilanci. Parliamo di una moneta inizialmente coniata dalla Zecca di Stato greca. La riproduzione in bella mostra è quella di una civetta, già presente sulla moneta greca da 4 Dracme. Nel 2002 il Governo greco adotta l’immagine per la propria moneta da 1 euro. Qualche anno dopo, poi, considerate le difficoltà dello stesso esecutivo e dello Stato in generale la produzione, grazie ad un particolare accordo tra paesi passò alla Finlandia.
Nel complesso, tra le due diverse Zecche parliamo di una produzione che ha sfiorato i 50 milioni di esemplari dati alla luce. Spesso a caratterizzare gli esemplari in questione hanno contribuito anche errori di conio, ma in questi casi, chiaramente, è giusto considerare il parere di un esperto numismatico. Il valore delle monete in questione, almeno in partenza non è altissimo. Parliamo di pochi euro, per esemplari, che come detto risultano negli anni essere stati prodotti in milioni e milioni di unità.
Tra le più preziose ritroviamo però quelle coniate nel 2011. I collezionisti di tutto il mondo, insomma, ancora oggi impazziscono alla sola idea di possedere questo particolarissimo esemplare. Aste on line, singoli acquisti, tutto insomma pur di possedere un pezzo assolutamente unico all’interno della propria collezione. Monete che hanno fatto la storia, certo e che in un modo o nell’altro, instancabilmente continuano ancora a farla.