Le zanzare hanno ucciso un uomo, e ci sono altri casi: cosa sappiamo del West Nile

Metteremo sotto la lente di ingrandimento West Nile, il virus che ha causato la morte di un 83enne in Italia. 

Il virus trasmesso dalle zanzare è arrivato in Veneto provocando la morte di un uomo. È realmente letale?

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Nel 1937 è stato isolato in Uganda il virus West Nile noto per provocare sintomi gravi nell’1% dei casi. Nel 2022 un uomo è morto in Veneto per encefalite grave causata da quello stesso virus. Un altro paziente è ricoverato per il West Nile e un altro caso è in corso di accertamento. Non è la prima volta che il virus arriva in Italia. Nel 2020 ha provocato il decesso di cinque persone. A trasmettere le infezioni le punture di zanzare ma la trasmissione all’uomo può avvenire anche per trasfusioni di sangue o altre strade. In più sono a rischio altri mammiferi come cani, gatti e cavalli.

West Nile, le conseguenze della trasmissione del virus

La maggior parte delle persone che vengono a contatto con il virus non presenta sintomi. Appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, il West Nile provoca conseguenze di rilievo al 20% dei contagiati con sintomi. Febbre, mal di testa, vomito, nausea, sfoghi cutanei sono i segnali che possono indicare la trasmissione del virus. I sintomi possono durare da pochi giorni a diverse settimane e appaiano più preoccupanti nei soggetti più fragili come anziani e persone con il sistema immunitario compromesso. Come accennato, solo l’1% dei pazienti colpiti dal virus presenta sintomi molto gravi che possono portare alla paralisi oppure al coma.

Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni ma in alcuni casi arriva fino a 21 giorni. Diagnosticare la trasmissione non è semplice, si fa riferimento agli anticorpi IgM che possono restare in circolazione nell’organismo per oltre un anno. I test devono essere accurati e specifici per comprendere se l’infezione è in atto oppure se è passata.

Come prevenire la trasmissione

Una vera prevenzione sotto forma di vaccino non esiste ancora. Ci sono studi in atto per arrivare a creare i giusti vaccini in grado di sconfiggere il virus ma non c’è ancora nulla di definito. Al momento, dunque, l’unico modo per proteggersi dalla trasmissione del West Nile è utilizzare repellenti per le zanzare ed evitare ristagni di acqua che favoriscono il proliferare degli insetti. Prevenire è fondamentale anche perché non esiste una vera cura in caso di infezione. I pazienti più gravi vengono ricoverati in ospedale e curati con fluidi intravenosi e con la respirazione assistita.

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