Gelato, scatta il richiamo: c’è ossido di etilene, i lotti da non comprare

Un noto marchio di gelato richiama alcuni lotti per la sospetta presenza di tracce di ossido di etilene. Ecco cosa fare se già acquistati.

 

Solo una spinosa questione di dieta può impedirci di rinunciare al gelato in estate. Almeno un piccolo ristoro portato dalla sua freschezza lo ricerca chiunque, magari anche solo per trascorrere una serata piacevole.

Gelato ossido di etilene
Foto © AdobeStock

Ed è chiaro che c’è anche chi acquista dei prodotti anche per uso domestico: tronchetti, gelati confezionati e, nondimeno, vaschette di gelato sciolto fornito dalle gelaterie. Per una buona parte dei consumatori, si tratta di un prodotto estremamente popolare nei carrelli della spesa effettuata in estate. Per questo, nel momento in cui il Ministero della Salute accende i riflettori su un richiamo alimentare riguardante proprio il gelato, i consumatori tendono a destare la propria attenzione più che in altri frangenti. Proprio quello che sta accadendo, visto che l’agenda ministeriale, aggiornata ogni giorno con i ritiri precauzionali per rischio alimentare, ha evidenziato nome e lotto di un marchio del celebre dolce.

Ancora una volta, le brutte notizie arrivano per un componente fin troppo ben conosciuto di recente, come l’ossido di etilene. La sostanza, contenuta nei pesticidi usati sulle materie prime, sarebbe stata infatti individuata nella composizione di alcuni lotti di gelato in barattolo, ritirati in numero elevato (ben 10) e appartenenti a un marchio piuttosto noto ai consumatori. Le confezioni sospettate sono prodotte in uno stabilimento francese e, come sempre, il richiamo è stato disposto a scopo precauzionale per verificare l’effettiva presenza della sostanza all’interno del prodotto.

Gelato, richiamo alimentare: cosa dice il Ministero della Salute

Il Ministero della Salute, nel documento riferito al richiamo effettuato, ha parlato della presenza di tracce di ossido di etilene, più o meno come avvenuto nei mesi scorsi per altri dolci. La presenza di questo elemento, nocivo per l’uomo, specie se assunto in quantità superiori al livello di guardia, è infatti presente spesso nei prodotti dolciari, in quanto utilizzato come pesticida sulle materie prime utilizzate per la realizzazione di confezionati industriali. La sua funzione è di antifungino, antimicrobico e anti-lieviti. In passato era toccato a prodotti come crostate o tronchetti vari. Stavolta, di mezzo, c’è forse il dolce più popolare in assoluto. Ma tant’è, visto che la sicurezza alimentare è un mantra che va sopra ogni cosa, inclusi il commercio e il consumo.

Del resto, sull’ossido di etilene l’attenzione non solo dell’Italia ma anche dell’Europa si è alzata notevolmente negli ultimi tempi. Questo perché i suoi effetti sull’organismo possono essere estremamente dannosi, addirittura cancerogeni. E, nel momento in cui sbuca l’irregolarità, anche solo potenziale, il richiamo scatta immediato. Il Ministero, stavolta, ha disposto il ritiro di 10 lotti di gelato in barattolo Haagen Dazs al gusto vaniglia, nel formato da 460 ml, prodotti dalla Haagen Dazs Arras snc nello stabilimento di Tilloy Yes Mofflaines, in Francia. Si tratta, nello specifico, dei seguenti lotti: 15.07.2022; 03.08.2022; 05.08.2022; 13.12.2022; 19.01.2023; 16.02.2023; 06.04.2023; 20.04.2023; 08.05.2023; 16.05.2023. Vale la solita regola: i prodotti, se già acquistati, non devono essere consumati ma riportati nel punto vendita per il rimborso.

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