In tempi di crisi, l’oro resta un bene sicuro in termini di investimento. E, al momento, anche il valore dell’usato tiene alta l’attenzione.
È vero che non è tutto oro quel che luccica. Ma a volte effettivamente lo è. Altrimenti le lunghe ricerche in miniere e torrenti dei secoli passati non avrebbero avuto molto senso.
E in effetti, anche oggi l’oro continua ad avere la sua valenza. Anzi, può essere considerato il vero parametro dell’andamento economico mondiale. Non è un caso che gli Stati possiedano delle giacenze aurifere (soprattutto in lingotti) come riserve finanziarie e anche gli investitori, piccoli e grandi, tengano il metallo giallo come riferimento sull’andamento dei mercati globali. Anche per questo, nel momento in cui una notizia riferisca di qualche modifica in corso sul valore dell’oro, incluso quello usato, tiene alta l’attenzione degli investitori, preoccupati dalle variazioni delle quotazioni di quello che viene considerato il bene rifugio per eccellenza. In questo momento, l’oro attraversa proprio uno di quei periodi. Il che non significa un reale rischio per gli investitori ma il semplice sentirne l’odore basta a infiammare il dibattito.
Secondo quanto emerso dagli ultimi rilevamenti, il valore dell’oro starebbe accelerando rapidamente in direzione del rialzo. Questo significherebbe l’aumento degli investimenti nel settore, così come la richiesta di vendita dell’usato. Senza contare che anche i prezzi ai “compro oro” andrebbero a salire. Il che, in buona sostanza, conferma la visione dell’oro come settore di investimento “paracadute” in tempi di crisi. Nel senso che, vista l’incertezza portata soprattutto dalla guerra in Ucraina (nonché dall’emergenza siccità), l’occhio degli investitori torna a puntare laddove il rischio è minore. Occhio quindi a non sottovalutare anche il valore dell’oro usato, perché i rendimenti potrebbero essere estremamente interessanti.
Oro usato, cosa sta succedendo: qual è il valore reale in questo momento
Per quel che riguarda l’oro usato, occorre fare alcune precisazioni. Innanzitutto la misurazione, basata sulla quantità di carati presenti nel grammo. Più o meno quanto avviene per l’oro puro ma con alcuni distinguo. La caratura è in effetti il parametro fondamentale anche per capire quale sarebbe il valore in caso di una trattativa con un compro oro. Tendenzialmente, se si parla di gioielli, i carati sono 18 (24 per quello puro), magari 14 o 9 per quelli meno pregiati. Detto questo, se si considera il top in termini di carati, ossia 24, il valore attuale si attesta a 55,59 euro al grammo. Una valutazione che non è modificata chissà quanto, anche se un mese fa circa le quotazioni erano salite a 57 euro. Sul medio-lungo periodo, la quotazione si conferma comunque in stabile salita (5 euro).
C’è però un’altra tendenza che si conferma, forse la più granitica fra le tante che riguardano il mercato dell’oro. In tempi di crisi, il valore del metallo giallo aumenta. Questo perché garantisce, agli Stati come ai piccoli investitori, di possedere un bene scambiabile anche in casi di gravissima recessione. Basti pensare che, negli ultimi vent’anni, il valore complessivo è salito del +544%, +71% solo nell’ultimo biennio. Il vero rischio, al momento, riguarda proprio l’oro usato ma è comunque relativo. Chi dovesse decidere di vendere ora dovrebbe mettere in conto un -30% sul potenziale guadagno. Inoltre, prima di recarsi dal compro oro sarebbe bene provare il peso anche a casa propria. Difficilmente la bilancia si discosterebbe troppo da quella di precisione del rivenditore.