Agenzia delle Entrate, pagare meno le cartelle esattoriali nel 2022 è possibile: la soluzione che non ti aspetti

Buone notizie per molte persone alle prese con alcuni debiti pregressi con il Fisco. In determinati casi, infatti, possono pagare meno le cartelle esattoriali. Ecco come.

Pagare meno le cartelle esattoriali nel corso del 2022 è possibile. Ma chi ne ha diritto e come fare? Entriamo quindi nei dettagli per vedere come funziona e tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Foto © AdobeStock

La vita, come ben risaputo, è ricca di imprevisti. Per questo motivo, purtroppo, può capitare a tutti di imbattersi in situazioni poco piacevoli, che finiscono per avere delle ripercussioni negative sulla nostra esistenza. Lo sanno bene le tante famiglie che riscontrano delle serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Riuscire a pagare i vari beni e servizi, in effetti, risulta per molti sempre più complicato.

Se tutto questo non bastasse sono in molti a temere di dover fare i conti con le conseguenze derivanti da possibili debiti pregressi con il Fisco. Proprio in tale ambito, pertanto, interesserà sapere che in determinati casi è possibile pagare meno le cartelle esattoriali. Ma chi ne ha diritto e come fare? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Agenzia delle Entrate, pagare meno le cartelle esattoriali nel 2022 è possibile: tutto quello che c’è da sapere

Qualche giorno fa abbiamo visto assieme che sono in vista importanti cambiamenti per quanto riguarda il pagamento delle cartelle esattoriali. Sempre soffermandosi su queste ultime, inoltre, interesserà sapere che in determinati casi è possibile pagare di meno, ottenendo una sgravio parziale sulla multa. Ma chi ne ha diritto e come funziona?

Ebbene, prima di vedere come funziona, ricordiamo che i tempi di prescrizione di una cartella esattoriale dell’Agenzia delle entrate possono andare da 3 a 10 anni. Entrando nei dettagli, la prescrizione avviene dopo 3 anni per il bollo auto. Si passa a 5 anni, invece, per quanto riguarda Imu, Tasi e Tari.

Ma anche contributi Inps, contributi Inail, contravvenzioni stradali e sanzioni amministrative. Mentre la prescrizione avviene dopo 10 anni, ad esempio, per Irpef, Iva, Ires, Irap e imposta di bollo. Stesso discorso per l’imposta di registro, l’imposta catastale e contributi Camere di Commercio.

In ogni caso sanzioni e interessi si prescrivono dopo 5 anni. Ne consegue, pertanto, che in presenza di una cartella con prescrizione a 10 anni, dal sesto anno in poi il soggetto interessato non deve più pagare interessi e sanzioni. Può quindi chiedere lo sgravio parziale e pertanto pagare di meno.

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