Acqua frizzante, attenzione, stop alla produzione: il motivo

Brutte notizie in arrivo per gli amanti dell’acqua frizzante in quanto rischiano di restarne senza in seguito allo stop della relativa produzione. Ecco cosa sta succedendo.

Non è passata inosservata la notizia inerente lo stop della produzione di acqua frizzante. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

acqua frizzante
Foto © AdobeStock

A partire dal Covid fino ad arrivare all’aumento generale dei prezzi con rincari del 43%, sono tanti i fattori che hanno delle ripercussioni negative sulle nostre vite. Se tutto questo non bastasse, di recente a destare preoccupazione è l’allarme siccità che potrebbe portare a dover fare i conto con un possibile razionamento dell’acqua.

A tal proposito abbiamo già visto come siano in molti a chiedersi se sia a rischio anche l’acqua in bottiglia. Sempre a proposito di acqua, inoltre, non è passata inosservata la notizia inerente lo stop della produzione di acqua frizzante. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Acqua frizzante, attenzione, stop alla produzione: tutto quello che c’è da sapere

Come già detto giungono brutte notizie per gli amanti dell’acqua frizzante in quanto rischiano di restarne senza in seguito allo stop della relativa produzione. Ma per quale motivo e soprattutto cosa sta succedendo? Ebbene, come fatto sapere all’Ansa da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, l’azienda di Vinadio, Cuneo, verrà fermata la produzione dei prodotti gassati.

Il motivo? A causa della mancanza di anidride carbonica. Come spiegato dallo stesso Bertone: “La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione“.  Alla base di questa situazione, ha sottolineato, il fatto che le aziende di Co2 “preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità“.

Per far fronte alla situazione “saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così l’acqua gasata rischia di finire“, ha proseguito sempre Bertone. Per poi concludere: “Una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita”.

Una situazione, quella illustrata da Bertone, già nota agli addetti ai lavori e che non può passare di certo inosservata. Questo soprattutto considerando che si tratta di un settore già alle prese con altre situazioni problematiche, quali ad esempio il preoccupante aumento delle materie prime e l’allarme siccità.

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